In un sabato pomeriggio, freddo e grigio, Bari e Ternana si affrontano per un match che al termine dei 90 minuti si rivelerà noioso, a tratti soporifero e dominato principalmente dalla pioggia e dalla paura, su entrambi i fronti, di segnare, di divertirsi e di far divertire.

La situazione in classifica tanto per il Bari quanto per la Ternana non è che sia poi così rosea ed a questo punto è facile immaginare che entrambe le compagini siano state preda del terrore di aprirsi e scoprirsi a discapito del gioco, del risultato (il pareggio fa solo morale) e degli spettatori presenti al Liberati fra cui una coraggiosa, meritevole e colorata delegazione di tifosi baresi partiti alle 4,30 del mattino da Bari per essere puntuali, ahi loro, ad uno spettacolo mediocre e per nulla all’altezza della loro dedizione.

Ma cosa sta succedendo? Se in tante occasioni non abbiamo potuto fare a meno di addebitare certe mediocri prestazioni agli errori dei singoli o alla preparazione atletica o alla stanchezza dovuta ad un calendario implacabile, oggi non possiamo fare a meno di pensare a quei Sciaudone, Sabelli e Fedato in panchina, a quel De Falco in campo e quindi a Torrente ed alle sue decisioni. Ci appare misterioso questo incaponirsi su un De Falco sempre più opaco e per nulla performativo in un centrocampo che potrebbe tranquillamente impreziosirsi della fantasia e delle incursioni di Sciaudone.
Altrettanto misteriosa è anche la scelta di gettare nella mischia, sempre dal primo minuto, il neo arrivato Tallo che a quanto pare avrebbe bisogno di più tempo e quindi di maggiore calma per trovare il giusto feeling in avanti con Caputo e con tutto il reparto offensivo.
E poi Defendi. Probabilmente anche per lui, cui sono state date tantissime occasioni per prestazioni ad intermittenza, il mister dovrebbe immaginare una quantità maggiore di minuti in panchina in favore di Sabelli, under 21, che ci ha spesso offerto prestazioni più che positive registrando una maggior quantità di “alti” piuttosto che di “bassi”.

Inoltre, per l’unica nota positiva barese dobbiamo comunque ringraziare la Ternana: se non fosse stato per Ceravolo e Alfageme che nei primi minuti della ripresa ci hanno fatto letteralmente rabbrividire, non saremmo stati in grado di eleggere Lamanna  “miglior giocatore della partita” con le sue straordinarie parate che hanno impedito che un match anonimo si trasformasse in un’ecatombe; e se consideriamo quanto duri siamo stati nei suoi confronti negli ultimi tempi, ci consola registrare un netto miglioramento e una maggiore sicurezza nel nostro numero 1.

Detto questo che sia chiaro: qui nessuno vuole tirare le orecchie al mister né dilettarsi in quel gioco perverso e poco edificante che vede spesso gente comune trasformarsi in navigati e diplomati allenatori con tanto di attestato di Coverciano; ma con una panchina scaldata da Sciaudone, Fedato, Iunco e Sabelli e le prestazioni, decisamente in calo, dell’11 biancorosso in questo girone di ritorno, ci sentiamo obbligate ad una seria riflessione che parta proprio da queste osservazioni e quindi dagli stravolgimenti attuati dal mister negli ultimi due match..

E non illudiamoci nel credere che domande semplici quali “perché tenere un De Falco in campo” o “perché relegare certi illustri e pregiati elementi in panchina” possano avere risposte altrettanto semplici.

O meglio, le risposte potranno essere anche semplici, ma il difficile sembra proprio arrivarci soprattutto con il ragionamento e la prova di questo, a nostro avviso, risiede proprio nel fatto che nessuno al momento ci stia capendo molto.
Forse, in primis, proprio il mister.

Donne Biancorosse è una rubrica a cura di: Carmen Loseto, Anna Biallo, Angela Elia, Angela Evangelista, Enza Cassano e Antonella Poliseno.

Sezione: Donne Biancorosse / Data: Lun 04 febbraio 2013 alle 12:00
Autore: Redazione TuttoBari
vedi letture
Print