La sfida tra Bari e Reggina, in programma lunedì sera al San Nicola, non sarà differente dalle precedenti gare solo per il blasone e le ambizioni delle piazze ma soprattutto per una questione tecnica. Nelle prime uscite ufficiali i galletti hanno sempre affrontato squadre costruite per puntare alla salvezza, quasi sempre rintanate nella propria metà campo per poi ripartire in contropiede. Gli amaranto, invece, non rappresentano questo tipo di avversario. Si preannuncia una sfida aperta e a tratti spettacolare, dove la qualità dei singoli potrebbe fare la differenza.

Mister Toscano, reduce da un ottimo inizio di campionato, si dovrebbe affidare ai suoi tre elementi più in forma: Bellomo, Corazza e Reginaldo. Un tridente particolare, le cui posizioni potrebbero creare non pochi problemi alla retroguardia biancorossa. Il nativo di Bari vecchia è il fulcro dell'azione offensiva, colui che detta i tempi alla squadra ed è decisivo nell'ultimo passaggio (tecnicamente è di un'altra categoria). Dal classe '91 dipenderà la funzionalità degli altri due elementi: Reginaldo che con l'avanzare dell'età, si è trasformato in una prima punta di buona mobilità ma con spunti nel dribbling e nel tiro di notevole fattura; mentre Corazza aggiunge quella nota di imprevedibilità, un esterno offensivo, che si sta riscoprendo attaccante (un po' alla Galano). I loro movimenti spesso favoriscono l'inserimento dei centrocampisti, su tutti Sounas, dotato di notevole intelligenza e piede (4 reti e 14 assiste nelle due precedenti stagioni a Monopoli). Attenzione però anche alla panchina, dove oltre all'eterno Denis, è presente Rolando, ala di corsa e qualità, seguita anche dai biancorossi nel corso del mercato.  

I galletti nonostante qualche ritardo relativo all'affiatamento e alla quadratura tattica, vive sui lampi dei calciatori più talentuosi. Molto però dipenderà dalle scelte di Cornacchini, che ci ha ormai abituato a continue sorprese. L'unica certezza è Antenucci, i cui 149 gol da professionista non hanno bisogno di presentazioni. Il fattore chiave sarà appunto quello di supportare al meglio il numero 7. Tantissime le alternative, da un centravanti di peso e letale in area di rigore come Ferrari, a giocatori di grande estro nell'uno contro uno e fantasia, come D'Ursi, Floriano e Terrani. Ma non solo. L'ampiezza dell'organico biancorosso garantisce la possibilità di poter avere tantissime alternative nella costruzione della manovra, sia laterale (Kupisz e Costa) che centrale (Bianco, Scavone e Schiavone): le cui qualità sono state già apprezzate e distinte in palcoscenici più importanti come la B

Sezione: Focus / Data: Mer 11 settembre 2019 alle 16:00
Autore: Gianmaria De Candia
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