Con il passare del tempo si apprezza molto di più ciò che si è vissuto in passato. Luciano Gaucci - Uragano, com’era noto a Perugia - fa parte di quei personaggi che il calcio italiano ha perso e che non potrà più riabbracciare. Si è spento ad 81 anni dopo una lunga malattia. A Santo Domingo, dove risiedeva da tempo.

Mancano la sua passione, il suo istinto, la sua competenza. Il suo Perugia è stato capace di far tremare le grandi d'Italia, di decidere campionati, di conquistare la coppa Intertoto. Grazie a Luciano Gaucci il calcio italiano ha potuto ammirare calciatori come Nakata, Rapaic, Kaviedes, solo per citarne alcuni. 

Ad accoglierlo in Paradiso troverà Dino Viola - suo vecchio amico alla Roma - e Vincenzo Matarrese, rivale, certo, ma mai nemico. Nonostante il celebre battibecco all’indomani di un Perugia-Bari del 1999, il rispetto tra i due non è mai mancato. “Siamo di serie A” aveva esclamato Matarrese, facendo infuriare Gaucci. Il fallo di Innocenti aveva provocato a Renato Olive, centrocampista del Grifo, la frattura dell'arcata zigomatica, con conseguente abbandono del rettangolo verde. Don Vincenzo aveva ragione, erano Presidenti di serie A, pronti ad investire tanto nel calcio, non soltanto in termini economici. 

Hanno lasciato in eredità un mare di emozioni, ricordi, ed una nostalgia lontana dal mondo pallonaro di oggi, più social e meno empatico. Chi ha avuto la fortuna di vivere quel calcio, non potrà non commuoversi di fronte alla scomparsa di Luciano Gaucci

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 01 febbraio 2020 alle 18:15
Autore: Raffaele Garinella
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