Il Bari ha chiuso la stagione 2024-2025 al nono posto, fuori dai playoff e senza mai lanciare reali segnali di ambizione. Ma al di là della classifica, c’è un dato che colpisce ancora di più: in tutta la rosa, solo quattro giocatori Under 23. E tra questi, uno solo è un Under 21: Costantino Favasuli. Un’anomalia per una società che, almeno a parole, guarda a progetti di crescita e stabilità.

In un campionato lungo e imprevedibile come la Serie B, l’assenza di una strategia legata alla valorizzazione dei giovani non è solo una scelta tecnica. È una visione. E quella del Bari, oggi, sembra profondamente conservativa. Lontana anni luce dai modelli vincenti che la stessa categoria propone: basti guardare l'anno scorso con il Como, che ha unito esperienza e prospettiva, o il Parma, dove le individualità giovani sono state decisive per la promozione. Ma anche quest'anno il Sassuolo, che ha giocato un campionato a parte, aveva ben otto under 23 in rosa. 

Nel Bari, invece, i giovani giocano solo se sono già pronti. Bonfanti e Favasuli non sono certo “scoperte” del vivaio, ma elementi già strutturati, già passati da esperienze in altri club. E l'ultimo è un prodotto del vivaio della Fiorentina. Non esistono, in sostanza, calciatori della Primavera del Bari lanciati in prima squadra. Non è una colpa, ma una scelta: a nessuno è stato concesso nemmeno un minuto. Nemmeno nelle ultime giornate, a risultato acquisito.

Perché? È la domanda che si fanno in tanti. Non è solo questione di coraggio, ma di progetto. Perché una società che punta a stabilizzarsi ai vertici deve saper costruire valore, tecnico ed economico. E per farlo servono visione, scouting, e minutaggio. Anche a costo di rischiare qualcosa.

Il paradosso è che proprio una stagione interlocutoria come questa — senza l’ansia della retrocessione e senza la pressione della promozione (diretta)— poteva rappresentare l’occasione perfetta per iniziare a inserire volti nuovi, testare soluzioni, lanciare segnali al settore giovanile. E invece niente. Un’altra annata con lo sguardo sempre rivolto al presente, mai al domani.

Il rischio è che il Bari resti impantanato in una dimensione di perenne “transizione”, senza mai compiere lo scatto decisivo. Perché se ogni anno riparte da zero, con gli stessi errori e senza costruire una base, difficilmente potrà ambire davvero alla Serie A. Lanciare un giovane non è solo una scommessa: è una dichiarazione d’intenti. Che qui, per ora, manca del tutto.

Sezione: News / Data: Ven 16 maggio 2025 alle 16:00
Autore: Enrico Scoccimarro
vedi letture
Print