Sette gare disputate in biancorosso, in tutte le competizioni, con una rete siglata su calcio di rigore, in Coppa Italia, contro il Livorno, in un match vinto per 4-1 dagli uomini di mister Ventura. Questi, in sintesi, i numeri da calciatore del Bari di Luigi Rana, nella stagione in corso punta di diamante della Vigor Bitritto e capocannoniere del campionato di Promozione pugliese, con ben 27 gol realizzati.
L’attaccante racconta in esclusiva ai nostri microfoni: “Esordii in prima squadra in una gara del trofeo nazionale, a Crotone. Giocammo noi della Primavera, in sostituzione della prima squadra, e perdemmo 4-0. Finii in malo modo, ma ci mettemmo il massimo impegno possibile. Loro erano una compagine forte ed organizzata, allenata da Juric.”
Dopo molta gavetta nelle serie minori, con maglie anche importanti come quelle di Nocerina e Paganese, il centravanti scelse di giocarsi le sue possibilità nella squadra della sua città, restando a Bari in serie A, nonostante la molta concorrenza, nel 2010-’11: “Rimasi, nonostante numerose richieste ricevute dalla Lega Pro e dalla B. Ma scelsi di rimanere, a fare la quarta/quinta scelta in avanti. Mi feci trovare pronto, quando arrivò il mio momento, a causa di infortuni e squalifiche che colpirono i miei compagni. Le tre partite consecutive in A, con Catania, Cesena e Samp, coronarono il mio sogno di esordire nel massimo campionato, con la casacca che amo. È il fiore all’occhiello della mia carriera. Fu bellissimo, perché feci delle prestazioni importanti, e fu stupendo anche essere riconosciuto per strada, sentire il calore della gente che faceva il tifo per me, in partita e durante gli allenamenti. Giocai bene, e riuscii a lasciare in secondo piano le emozioni, che non mi condizionarono più di tanto. Poi segnai in Coppa, contro gli amaranto livornesi. Mi procurai il rigore ed ebbi la personalità di andare sul dischetto e realizzare la rete del vantaggio. Passammo il turno ed andò tutto per il meglio.”
A gennaio 2011, il prestito al Barletta, in C, seguito da un ritorno nel capoluogo pugliese dal risvolto amaro: “Rinnovai il contratto, con un triennale a cifre importanti, quando eravamo ancora in massima serie. Quando tornai in squadra, trovai tutto cambiato. C’era Torrente in panchina e Angelozzi direttore sportivo, pronti ad affrontare il torneo cadetto. Io ed alcuni altri ragazzi della stagione precedente, venimmo messi fuori squadra senza ragione, perché c’era il sospetto che avessimo qualcosa a che fare con lo scandalo calcio-scommesse. Un’infamia che non mi ha riguardato. Ebbi proposte dall’estero, anche dalla Russia e dalla Romania. Ma rifiutai, perché mi sentivo vicino all’obiettivo di essere importante per i miei colori. Le sistemazioni che mi vennero proposte non mi convinsero. Pazientai, ed ebbi anche quell’anno la mia occasione. Giocai, a marzo, contro l’Empoli, ed entrai in campo anche nell'incontro seguente. Feci buone prestazioni, e ricevetti i complimenti di società e staff tecnico. Ma, inspiegabilmente, venni messo nuovamente fuori rosa. Chiesi spiegazioni, ma nessuno me ne diede. Per il Bari ho fatto tanto, anche da giovane, quando mi arrivarono proposte da Fiorentina ed Empoli ed io volli rimandarle al mittente. Sono soddisfatto di quello che ho potuto dare, e non ho nulla da rimproverarmi. Avrei voluto diventare un perno di questa squadra, e mi dispiace non esserci riuscito."
Se si discute di attualità, l'ex biancorosso parla quasi come un tifoso: “Riprendere è dura, solo chi non si è fermato, e si è allenato bene durante il periodo di inattività, avrà un passo differente rispetto agli altri. Vivarini e i suoi avrebbero dovuto vincere il campionato, fare i playoff è riduttivo. Ma spero che riescano a centrare la B, e che possa essere un primo passo verso il ritorno tra le grandi del calcio. ”
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