L’esperienza di Antonio Conte sulla panchina del Bari ebbe inizio, ormai 14 anni fa, il 29 dicembre 2007. L’allenatore, oggi al Tottenham, venne chiamato dal diesse biancorosso Giorgio Perinetti, in sostituzione di Giuseppe Materazzi, dopo lo sportivamente drammatico derby perso dai galletti contro il Lecce, al S. Nicola, per 4-0, solo una settimana prima.

I biancorossi, impelagati nel pieno della lotta per non retrocedere in C, si fidarono dell’istinto del dirigente, che chiamò proprio il mister di origine salentine, reduce dalla caduta in terza serie, l’anno prima, con l’Arezzo, nonostante uno strepitoso tentativo di rimonta finale. Il club allora dei Matarrese, reduce da anni di vacche decisamente magre, decise così di tentare la strada di un tecnico giovane, voglioso di rilanciarsi.

Tuttavia, l’inizio del percorso barese di Conte non fu certo dei più facili, con 3 sconfitte nelle prime 4 partite, ed un solo punto racimolato a Pisa, contro i toscani guidati da Ventura. Di lì in poi, però, i pugliesi iniziarono a volare, portando a casa 9 vittorie, 7 pareggi e sole 3 sconfitte fino a fine campionato, e piazzandosi tranquillamente a metà classifica, trascinati dai gol di Lanzafame e dalle parate di Gillet.

L’ossatura di quella squadra, rinforzata l’anno dopo dall’arrivo di gente come Caputo e Barreto, ed a gennaio 2009 anche da Guberti e Kutuzov, portò alla fantastica cavalcata del campionato seguente, con il Bari protagonista incontrastato del campionato di B, in quella che è, a tutt’oggi, l’ultima promozione in A della storia biancorossa.

Un primo posto ottenuto con tenacia, con in rosa gente come Ranocchia, Donda, Kamata, Gazzi e Rivas. Una grande impresa sportiva, anche se, infine, nell’estate dello stesso 2009 ci fu la separazione tra Conte ed i galletti, dovuta a divergenze sul modo di rinforzare la squadra, che comunque, l’anno seguente, centrerà un gran decimo posto in A con Ventura in panchina.

Sezione: Amarcord / Data: Ven 31 dicembre 2021 alle 22:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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