Vincenzo Pentimone, 26 anni, ha condotto una discreta carriera, tra serie D ed Eccellenza. Da qualche tempo, da svincolato, dopo l’esperienza con il Real Tolve conclusa nel 2019, ha intrapreso il lavoro di corriere farmaceutico. Nonostante gli anni trascorsi, ricorda con piacere quando, nel 2012-’13, dopo aver ricoperto il ruolo di titolare tra i pali della Primavera biancorossa, venne scelto come terzo portiere della prima squadra, a coprire le spalle a Lamanna e Pena.

Pur non avendo mai esordito, collezionò una presenza in panchina, in Coppa Italia, il 12 agosto del 2012, in una sfortunata gara in trasferta contro il Perugia, terminata 4-1 per gli umbri, vincitori solo ai tempi supplementari.

In esclusiva ai nostri microfoni, ricorda quell’annata, in B, con Torrente in panchina: “Avevo solo 18 anni, e fu molto bello poter assaporare un contesto professionistico, con una maglia così importante. A gennaio, andai in prestito in D, a Frascati. L’anno dopo, Angelozzi cercò di convincermi a restare, ma preferii andare a giocare, ancora tra i dilettanti. Se fossi rimasto, chissà quale sarebbe stato il mio percorso.”

In chiusura, una considerazione sulla tifoseria barese: “A Bari l’arma in più è sempre stata il pubblico. Sappiamo tutti che, anche nelle partite meno sentite, nel capoluogo pugliese possono esserci 15-20 mila spettatori allo stadio. E questo è un dato da serie A. Credo che l’assenza degli appassionati sugli spalti, attualmente, stia incidendo molto sul rendimento dei galletti.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 12 gennaio 2021 alle 16:30
Autore: Giovanni Gaudenzi
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