Un pareggio amaro, quello del Bari al S. Nicola questo pomeriggio contro il Como. Il risultato finale di 1-1 tra pugliesi e lombardi, infatti, è maturato nonostante la superiorità numerica vantata dai galletti a partire da inizio ripresa, per l’espulsione al 50’ di Kone.

E gli uomini di Mignani, dopo una prima frazione sostanzialmente equilibrata tra le due compagini, hanno avuto il merito di trovare il gol, al minuto 63, con Diaw, al primo sigillo in biancorosso. Ma, purtroppo, il vantaggio di una rete e di un  uomo non è bastato al Bari, capace di farsi rimontare, al 66’, da un’inzuccata di Bellemo, senza più trovare il guizzo giusto per portare il match dalla propria parte.

I galletti, al quarto pareggio casalingo consecutivo, occupano ora una posizione di metà classifica, ben distante dai primi gradini della graduatoria. In questo contesto, la gara con la Reggiana in trasferta del 7 ottobre assume una valenza fondamentale.

Sulla base di come andrà in terra emiliana, infatti, si potrà delineare realmente se questa squadra può puntare alla zona playoff, oppure deve badare a guardarsi le spalle, con il rischio concreto di essere risucchiata nei bassifondi della graduatoria. Poi, verrà la sosta per le nazionali, utile a cercare la quadratura del cerchio di un gruppo del quale non si discute l’impegno, ma il rendimento sul campo (una sola vittoria in 8 partite di campionato non è un bilancio rassicurante, nonostante vadano considerati i 6 pareggi portati a casa sin qui).

Qualche fischio si è levato, dagli spalti del S. Nicola, e va capito. Le ambizioni di questa piazza, meritate sulla base dei numeri relativi alle presenze sugli spalti in casa e fuori, sono note. C’è da combattere, e nessuno si tirerà indietro. Ma la classifica è da prendere con le pinze, perché tante compagini devono recuperare dei match. Ed il Bari, continuando così, rischia di trovarsi molto più in basso dell’attuale dodicesimo posto. Serve la svolta, ed anche abbastanza presto.  

Sezione: Copertina / Data: Dom 01 ottobre 2023 alle 18:45
Autore: Giovanni Gaudenzi
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