Non è ancora tempo per i processi, siamo solo alla seconda giornata di campionato, ma la prestazione del Bari contro la Viterbese - vittoriosa al San Nicola per 3-1 - non è piaciuta a nessuno. I galletti sono apparsi abulici, spaesati e molto lontani dall’essere quella corazzata ammazza campionato così definita da addetti ai lavori e non. 

I biancorossi dovranno abituarsi molto presto ad adoperare la sciabola, e a riporre quel fioretto così leggero ed innocuo mostrato soprattutto nel primo tempo contro la Viterbese. La Lega Pro, semmai a qualcuno fosse poco chiaro, è un campionato estremamente complesso dove non è consigliato perdere terreno. 

Determinati ceffoni potrebbero anche essere salutari per risvegliare la squadra dal precoce letargo settembrino in cui è piombata. Purché non si aspetti il bacio di chissà quale principe azzurro, e si torni a fare risultato sin dalla gara di Rieti. La sensazione è che Cornacchini sia ancora alla ricerca della formazione tipo ed alcune scelte non hanno pienamente convinto. Non un bene per la verità, visto che alcune scelte non hanno convinto lo stesso tecnico, rapido e determinato nel cambiare due pedine ad inizio ripresa. 

E' di certo concesso qualche dubbio sulla scelta iniziale di posizionare Kupisz in marcatura su Vandeputte. Il belga è uno degli esterni più forti della categoria e, forse, meritava un trattamento più deciso in copertura. Al resto ha pensato la pochezza offensiva dei Galletti con un evanescente Terrani preferito a Floriano. 

Che la Viterbese non fosse giunta a Bari per ammirare le bellezze della città vecchia lo si è compreso sin dai primi giri di lancette. Gli uomini di Lopez sono stati sornioni per poi colpire con Tounkara. Nella ripresa Cornacchini ha mescolato le carte e uomini, ma non è bastato. Nonostante il pari ottenuto su calcio di rigore trasformato da Antenucci, il Bari non ha dato mai la sensazione di poter ribaltare l’incontro. 

La Viterbese, forse meglio calata nella realtà di Lega Pro, ha trovato nuovamente il vantaggio con un colpo di testa di Bezziccheri lasciato incredibilmente libero e solo, e poi ha ghigliottinato definitivamente la cresta del Galletto con il solito Tounkara. L’ex attaccante di Lazio e Salernitana è stato abile nell’intercettare un sanguinoso pallone perso in malo modo da Costa. Una doccia gelata per il San Nicola, un esordio ben diverso da quello immaginato dai numerosi sostenitori presenti.

Il letargo è privilegio degli orsi, non certo dei galletti. Chi ha tempo, non lo perda, o saranno dolori.

Sezione: Copertina / Data: Dom 01 settembre 2019 alle 19:45
Autore: Raffaele Garinella
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