La seconda sosta per le Nazionali arriva per il Bari nel momento giusto — o forse nel più delicato. Dopo un avvio di stagione complicato, tra dubbi tattici, esperimenti e una classifica che ancora non offre serenità, Fabio Caserta ha davanti a sé giorni preziosi per fermarsi, riflettere e ripartire. La vittoria contro il Padova ha restituito un minimo di ossigeno e fiducia, ma non può cancellare settimane di incertezze e di prestazioni altalenanti.

Il Bari fin qui ha mostrato due volti: quello impacciato e disunito delle prime giornate, e quello più concreto, seppur ancora fragile, visto nelle ultime uscite. Non c’è ancora un’identità definita, né tatticamente né sul piano mentale. Caserta ha provato più soluzioni — dal 3-5-2 al 4-3-3 — ma nessuna ha realmente convinto. Il dato più evidente è che la squadra fatica a esprimersi con continuità, vive di sprazzi e di fiammate individuali.

Eppure, qualche segnale incoraggiante c’è. L’ingresso di Leonardo Cerri, l’impatto positivo di Moncini, la crescita di Castrovilli e la personalità di Verreth rappresentano basi su cui costruire. Ma serve una direzione chiara, un modulo stabile e la capacità di trasmettere sicurezza a un gruppo che finora è sembrato confuso.

Questa pausa, dunque, è più che una parentesi: è un crocevia. Alla ripresa, con il calendario che non farà sconti, il Bari dovrà presentarsi con un’idea riconoscibile e un’anima vera. Perché le scuse — e i tentativi — iniziano a finire, mentre il tempo per risalire la classifica è ancora sufficiente, ma non infinito.

È il momento di scegliere e di cominciare, davvero, il campionato.

Sezione: Copertina / Data: Ven 10 ottobre 2025 alle 14:00
Autore: Antonio Testini
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