Come cresce bene il nostro amore, non lo voglio abbandonare. Testi e musiche di Umberto Tozzi che prendiamo in prestito sul perché non sia semplice concludere alcune operazioni di mercato. Il motivo? Presto detto. È Bari stessa con la sua poliedricità, l'infinita bellezza, il suo essere porta aperta verso l’Oriente, il calore unito alla grande umanità. Lasciare Bari è un’impresa ardua ed impegnativa per tanti calciatori in esubero. 

Come una margherita che si sfoglia per giungere a risposte positive, anche i petali della rosa biancorossa dovranno essere potati. I vari De Risio, Celiento, Mazzotta, Perrotta, Scavone e Paponi sono con la valigia in mano e dovranno cercarsi un'altra sistemazione. Questo non impedisce certamente all’ottimo Polito di guardare al mercato con l’attenzione vigile di chi sa cogliere l’attimo prima che diventi fuggente. Christian Gytkjaer è uno dei calciatori che piacciono. Per caratteristiche tecniche il biondo danese - che impegna eccome le difese avversarie - potrebbe integrarsi alla perfezione sia con Antenucci, sia con Cheddira, rivelazione di questo buon inizio di campionato dei Galletti

Il Monza nicchia, anche perché all’ombra del duomo dedicato a San Giovanni Battista, luogo tanto caro alla regina Teodolinda di Germania, bionda e pratica come Gytkjaer, sono in attesa di comprendere il destino di Giovanni Stroppa. Le due scoppole incassate da Torino e Napoli non sono piaciute alla dirigenza brianzola che avrebbe cominciato a guardarsi intorno. Al Bari piace anche Camillo Ciano, un passato importante a Frosinone, ma dalle caratteristiche differenti rispetto a Gytkjaer. 

Un colpo annunciato è Zan Zuzek. Il difensore sloveno è giunto nel capoluogo pugliese in attesa di effettuare le visite mediche. Non solo mercato ma anche campionato. I prossimi impegni condurranno a Perugia, città che rimanda ad un’antica rivalità mai sopita. In principio vennero Bruno Maciste Bolchi e Aldo Agroppi. Il Bari di Vincenzo Matarrese soffiò la promozione in serie A proprio al Perugia di Spartaco Ghini. Un punto in più rispetto ai rivali consegnò il paradiso a Totò Lopez e compagni. Nel 1999/2000 si assistette al celebre exploit di Luciano Gaucci nei confronti di Vincenzo Matarrese. Duccio Innocenti alzò il gomito, Renato Olive ci rimise lo zigomo e il patròn dei Grifoni non la prese bene. 

Anche questo fa parte delle pagine della storia del calcio. Altre belle pagine si augura di scriverle il Bari di De Laurentiis, a cominciare proprio dalla trasferta nella bella e dolce Umbria. Come cresce bene questo amore. 

Sezione: Copertina / Data: Lun 22 agosto 2022 alle 19:00
Autore: Raffaele Garinella
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