Il passaggio al 3-4-1-2, concretizzatosi nell’ultima gara interna contro l’Ascoli, apre in casa Bari il dibattito in vista del prossimo mercato di gennaio. La rosa, costruita in estate per il 4-3-1-2 di Michele Mignani, mostra oggi grande abbondanza in alcuni reparti e altrettanta ristrettezza in altri. Vediamo, allora, quali potrebbero essere le mosse che il direttore Ciro Polito potrebbe tentare nella campagna trasferimenti invernale.
Il primo dei tasselli scoperti continua ad essere quello dell’attacco. Continuano, infatti, ad essere solo due le punte a disposizione di Pasquale Marino. Se il tecnico ex Udinese mostrerà di voler continuare ad impiegare la doppia punta, intervenire sul mercato in tal senso diventerà tassativo. È infatti necessario fornire a Nasti e Diaw almeno uno – se non due – ricambi all’altezza.
È lecito, poi, aspettarsi un intervento tempestivo per rimpiazzare l’infortunato Raffaele Maiello. L’infortunio del Professore ha reso il Bari orfano di un giocatore che sia in grado di dettare i tempi di gioco e di prendere in mano la manovra della squadra. Acampora, Maita e Koutsoupias hanno altre caratteristiche, sono delle mezz’ali. È dunque necessario un giocatore capace di mettere a sistema l’intero reparto mediano.
Chiudiamo con la difesa. Con il passaggio stabile allo schieramento a 3 potrebbe essere importante anche un intervento nel reparto arretrato. Contro l’Ascoli, Pucino ha ben figurato nel ruolo di braccetto di destra. È naturale aspettarsi accanto a lui la presenza di Valerio Di Cesare e Francesco Vicari. Alle spalle di questo terzetto ci sono sempre Zuzek e Matino. Forse un ultimo elemento potrebbe tornare utile.
Sembrano più completi gli altri reparti del campo: dagli esterni, Dorval, Ricci e Frabotta forniscono le giuste garanzie, passando alla ricca batteria dei trequartisti e delle seconde punte. Fatto salvo Sibilli, unico vero irrinunciabile in questo momento, sarà necessario capire quale ruolo potranno avere nel Bari del futuro Aramu, Edjouma, Morachioli e Achik. Mancano ancora due mesi, ma è bene iniziare a programmare per non arrivare con il fiato corto a gennaio, evitando gli errori di programmazione che sono stati commessi questa estate.
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