Proprio come nel film di Carol Reed e magistralmente interpretato dall'indimenticabile Charlton Heston, anche la serata del Bari, nell’andata del playout contro la Ternana, é stata condita da tormento ed estasi. É una questione di moduli, direbbe Arrigo SacchiFederico Giampaolo, che a Bari é di casa molto più del maestro di Fusignano, ha fatto di più: non solo ha dato importanza ai numeri e il tormentato 4-3-2-1 é diventato un estasiante 4-3-3, ma lo ha fatto anche con gli uomini inserendo Maita per un opaco Acampora. E se il destino si é messo in mezzo tra il tiro di Pereiro e la deviazione sfortunata del capitano, Valerio Di Cesare, il mister non può farci nulla. 

Ma tormento ed estasi sono anche questione di attimi, di minuti, di azioni. Come quelle che ha portato Carboni e Nasti davanti a Pissardo e Iannarilli. Il primo ha sbagliato, il secondo no, facendo esplodere di gioia un San Nicola con più di trentamila spettatori. Pissardo é stato solo estasi. Dell’azione di cui sopra abbiamo detto, ma la parata con cui ha neutralizzato il calcio di rigore a Casasola è un gesto atletico notevole. O l'estasi con cui Pereiro ha pareggiato per le Fere facendo ripiombare i Galletti nel tormento. 

Da cuori forti e, soprattutto, grandi. Come quelli dei tifosi biancorossi. Che hanno applaudito e incitato i calciatori dal primo all’ultimo minuto. E fischiato solo alla fine primo tempo. Un modo per scaricare la tensione e l’ansia per i pali colpiti da Di Stefano e Pereiro. Anche i fischi sintetizzano, osannano ed esaltano il tormento e l’estasi. Mancano novanta minuti per evitare il tormento della Serie C e non perdere l'estasi della cadetteria. A chi la gloria, a chi la polvere. 

Sezione: Copertina / Data: Ven 17 maggio 2024 alle 09:30
Autore: Raffaele Garinella
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