È mancata la cattiveria, perché il Bari non è stato in grado di capitalizzare le occasioni avute nel corso della partita. C'è stata poca lucidità in alcuni momenti, in cui la formazione biancorossa non ha avuto la brillantezza mostrata in altre gare, soprattutto nella metà campo avversaria. Ed a tutto questo si è aggiunto anche un pizzico di sfortuna, perché una sfida assolutamente equilibrata (con il Bari che in diversi momenti si è fatto preferire al Palermo) è stata decisa da una palla vagante in area di rigore deviata verso la porta da Marconi.

Proprio per questo, la sconfitta del Barbera fa ancora più male: il Bari è stato sicuramente un lontano parente della squadra devastante che una settimana fa ha demolito il Parma al San Nicola, anche per merito di un avversario sceso in campo con il sangue agli occhi. Nel complesso, però, quella degli uomini di Mignani è stata una buona prova all'interno di una partita sporca, combattuta ed equilibrata, con i principali pericoli (da ambo le parti) che sono arrivati con delle conclusioni dalla distanza. 

Dopo un primo tempo di sostanziale equilibrio, Mignani ha lasciato in panchina Ceter (meno brillante rispetto alla partita contro il Parma), con il Bari che ad inizio ripresa ha provato a spingere sull'acceleratore: l'occasione più ghiotta è arrivata al minuto numero cinquantotto, quando Cheddira è stato lanciato verso Pigliacelli da una palla girata con il contagocce da Folorunsho, mancando però la rete da buona posizione. Per il numero undici, però, il peggio doveva ancora venire, dato che nel finale il direttore di gara gli ha sventolato in faccia due cartellini gialli nel giro di pochi minuti, con annessa espulsione.

La sfida, poi, è proseguita secondo il copione del primo tempo: tanto equilibrio in campo e manovre spezzettate (anche a causa di una vera e propria bufera che si è abbattuta sul Barbera). Insomma, era la classica partita che poteva essere decisa solo da un episodio, che puntualmente è arrivato a nove minuti dalla fine, quando Pucino Maiello non sono stati precisi in una palla vagante in area, con Marconi che ha capitalizzato firmando un gol che vale tre punti. 

Cosa lascia, dunque, questo Palermo-Bari? Anche in questa sconfitta, come già accaduto con Frosinone e Genoa, i biancorossi hanno dimostrato di esserci, disputando una buona prova senza dare la sensazione di essere inferiori ai rosanero. La squadra di Mignani non ha giocato male, anche se il risultato è pesante e deve servire da elemento di riflessione: serviva più lucidità e più precisione nei momenti decisivi, così come maggior attenzione nel corso dei novanta minuti. La cosa importante sarà non cullarsi sulla buona prestazione, perché una partita così non doveva essere persa, e qui può esserci un ulteriore salto di qualità: ora serve trasformare l'amarezza in rabbia per rilanciarsi con più energia. C'è bisogno di ripartire, già dalla prossima gara con il Perugia.

Sezione: Copertina / Data: Ven 20 gennaio 2023 alle 23:20
Autore: Raffaele Digirolamo
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