Intervistato in esclusiva dai microfoni di TuttoBari, l’attuale vice allenatore della squadra sammarinese Folgore-Falciano, nonché ex attaccante del Bari negli anni ‘90 Paolo Giometti ha analizzato l’attuale situazione del club biancorosso, soffermandosi anche sulla sua esperienza con la casacca dei galletti: “Il 2020 del Bari non è da buttare via. Ad una società e ad una piazza come quella biancorossa non basta arrivare a un passo dal traguardo e poi perdere la finale. L’obiettivo devi raggiungerlo. Per una squadra del genere la Serie B è la categoria minima che i tifosi si aspettano. Lo scorso anno le difficoltà erano tante ma i giocatori c’erano. La cadetteria deve essere un obiettivo da centrare per la città e i tifosi”.

Sull’allenatore e il modulo: “Se Auteri allena il Bari vuol dire che sa il fatto suo. Il 3-4-3 è un modulo molto particolare, lo vedo come un schieramento che se fatto nel modo giusto può darti tantissimo ma se non hai gli interpreti giusti ti toglie qualcosa”.

Riguardo le difficoltà del campionato: “Quando sei nella condizione di dover inseguire per raggiungere la promozione una cosa da fare è non guardare la classifica. Quando sei dietro, come successo ai miei ragazzi l’anno scorso, bisogna solamente lavorare duro e non guardare mai la classifica, poi a fine anno si vede dove sei arrivato. Se poi gli altri sono stati più bravi di te bisogna solo farli i complimenti e stringere loro la mano. L’importante è essere consci di aver dato tutto e di aver lavorato al massimo tutti insieme per un unico obbiettivo. Questa è l’unica cosa che si può fare in casi del genere, le altre cose sono tutti palliativi”.

Sui suoi ricordi dell’esperienza a Bari: “Sono molto legato a Bari, resto molto affezionato all’ambiente. Seppur all’epoca fossi giovanissimo sono sempre stato trattato benissimo dai miei compagni. Ho vinto un torneo di Viareggio e ho raggiunto la promozione in Serie B con la prima squadra. Auguro il meglio al Bari e ai suoi tifosi, che minimo si meritano la cadetteria. A Bari mi hanno subito inserito nel gruppo, seppur giocassi poco. Mi hanno sempre fatto sentire uno di loro e questo per me è motivo di orgoglio”.

Sezione: Esclusive / Data: Sab 02 gennaio 2021 alle 10:00
Autore: Andrea Papaccio
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