Arcangelo Sciannimanico, ex centrocampista, è un assoluto protagonista delle vicende biancorosse. Da calciatore, ha collezionato più di cento presenze con i galletti, tra il 1973 ed il 1978. E da allenatore delle giovanili, ha condotto la Primavera allo Scudetto, conquistato nel giugno di 20 anni fa ai danni del Milan. Meno fortunata la sua parentesi alla guida della prima squadra, nel 2001.
Il mister, in esclusiva ai nostri microfoni, si è espresso sulle chance dei ragazzi di Vivarini di approdare in cadetteria: “Saranno playoff anomali. La Federazione è stata costretta dalle circostanze a prevedere degli spareggi in gara secca, e senza pubblico. Ma credo sia stata fatta la scelta migliore possibile. Non giocarsi la possibilità di andare in B sul campo sarebbe stata un’ingiustizia ancora peggiore. Certamente, bisognerà adattarsi a questa situazione straordinaria. Non resta che sperare che gli atleti si siano tenuti in forma durante la sosta forzata, e credo che tutti si siano comportati da professionisti. Chi fa questo mestiere, non può permettersi di stare tre mesi sul divano. Ora, nel corso degli allenamenti in gruppo, saranno tutti sottoposti ad un lavoro importante, che consentirà la ripresa vera e propria dell’attività agonistica.”
Il sessantatreenne, che in carriera ha vestito, tra le altre, le maglie di Avellino, Ternana e Sambenedettese, ed ha allenato a Monopoli, ipotizza le possibili antagoniste dei baresi nella post-season: “Quanto alle avversarie, credo che la Reggiana abbia un organico di tutto rispetto, e giochi un buon calcio. Da temere, nel girone meridionale, vedo soprattutto la Ternana, una compagine solida, che ci tiene a vincere. La possibile sorpresa è proprio il Monopoli, specie se dovesse tornare sul terreno di gioco con una condizione atletica simile a quella che aveva prima dello stop forzato.”
Il tecnico non si sottrae, infine, ad un giudizio complessivo sulle prospettive del club del capoluogo pugliese: “Il fallimento del Bari è stato un disastro. Tre anni fa, quando rientrai in società come responsabile delle attività di base del settore giovanile, mi accorsi subito che c’era un patrimonio di ragazzi di buon livello. Tutto questo è andato perduto. Ora, comunque, bisogna pensare all’avvenire. La priorità è lavorare bene sul territorio, cercando qui giovani di prospettiva, da far crescere. Non serve andare a prendere giocatori in giro. In Primavera, ho avuto tante soddisfazioni: ho vinto il torneo di Viareggio nel 1997, la Coppa Italia l’anno successivo, e lo Scudetto nel 2000. Eravamo all’altezza delle migliori, in Italia. I De Laurentiis, sul piano economico e gestionale, sono certamente in grado di assicurare un futuro roseo alla piazza. Bisogna creare le basi per un progetto vincente. La società ha certamente le potenzialità per garantire a tutti un futuro sempre migliore, all’altezza delle ambizioni della città di Bari.”
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