Tre partite all’obiettivo. Le concordi affermazioni, in settimana, di mister Vivarini e del direttore sportivo Matteo Scala sintetizzano efficacemente l’aria che si respira in casa Bari. Quella di un’attesa febbrile, con tre date cerchiate in rosso sul calendario dei galletti. Quella del 13 luglio, con il ritorno in campo sul campo del “S. Nicola”, dopo oltre quattro mesi di sosta forzata. Quel giorno, basterà non perdere nei novanta minuti, per festeggiare l’accesso alle semifinali playoff. Venerdì 17, se tutto andrà per il meglio, ci sarà la gara che potrà garantire la partecipazione dei biancorossi all’atto finale, in programma cinque giorni dopo. Il futuro del progetto sportivo legato ad un anno di lavoro, insomma, verrà deciso in soli dieci giorni. Una prospettiva che spaventa, se si pensa al fatto che la società biancorossa ha investito 8-10 milioni di euro, per compiere l’impresa di far risalire il club in cadetteria immediatamente.
La querelle circa la disputa degli spareggi, che ha occupato gli ultimi mesi di appassionati ed addetti ai lavori, è ormai alle spalle. I De Laurentiis, in maniera pienamente legittima, hanno ottenuto di giocarsi il tutto per tutto, come era giusto, sul terreno di gioco. Sarà fondamentale, adesso, testare la condizione atletica dei tesserati. Ma appare complicato organizzare qualsiasi test amichevole, prima dei match decisivi. Lo staff della società, dunque, sarà chiamato ad un superlavoro, dopo mesi di calma apparente, per consentire agli atleti di arrivare in forma partita ai momenti che decideranno una stagione. Complicato, ma non impossibile.
Certo, chi sfiderà Antenucci e compagni rischia di avere più benzina nelle gambe, avendo il vantaggio di giocare qualche incontro ufficiale in più, contro avversari di livello, prima di affrontare i pugliesi. Altro fattore negativo sarà sicuramente l’assenza di pubblico, che in una piazza come quella barese poteva riuscire a trascinare la squadra verso l’agognata promozione, tra le mura amiche come anche in trasferta. Fondamentale sarà non subire infortuni, nel frangente dell’annata che non prevede possibilità di recuperare da eventuali intoppi.
Si tratterà, dunque, di istanti che, se la sorte sorriderà, potranno restare nella storia del calcio locale. E proiettare, dopo tante angherie, Bari e la sua tifoseria verso la meta tanto agognata. Avvicinarsi, ad una sola categoria di distanza, da quella serie A attesa ormai da quasi dieci anni, e che, solamente un paio di stagioni fa, sembrava un miraggio. Un ricordo destinato a restar tale, offuscato dalle ombre di un incredibile fallimento, che aveva precipitato le ambizioni dei supporters negli inferi delle serie dilettantistiche.
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