52 anni, nato a Fermo, un passato da centrocampista (ha toccato la B con le maglie del Taranto e del Castel di Sangro, ndr), è Roberto Alberti, all'anagrafe Roberto Alberti Mazzaferro, il nuovo allenatore-responsabile del Bari. Colui insomma, che avrà l'onere fin d'oggi di coadiuvare il lavoro tecnico di Nunzio Zavettieri (sprovvisto di patentino di prima categoria) sulla panchina biancorossa della prossima stagione.

Un profilo a 360 gradi quello del marchigiano Alberti, già con Angelozzi a Lecce, cinque stagioni fa. Tra il 1999 al 2006 è allenatore, dapprima nella Primavera della Reggina poi in prima squadra, senza troppe fortune, in una manciata di compagini di C. Successivamente si tuffa nella carriera di manager, anche tra i giovani. Mansione questa assai simile a quella che avrebbe dovuto replicare quest'anno a Bari, prendendo il posto di Geria, prima del clamoroso addio di Gautieri. Un ribaltone nella vita del Bari, ma anche in quella di Alberti, catapultato nuovamente, e inaspettamente, nell'attività sul campo, quella più propriamente detta.

Ha dunque il sapore della scommessa autentica la mossa di Angelozzi, sempre più protagonista e vero artefice del nuovo indirizzamento dei ruoli in seno allo staff tecnico della prima squadra, ufficializzato ieri nella sua globalità. Di Alberti si sa che prediliga il 4-2-3-1 così come Zavettieri. Tatticismi questi di cui i due nuovi tecnici avranno modo da oggi di discutere ampiamente. Per un'intera stagione, fianco a fianco. Per il bene del Bari.

Sezione: Focus / Data: Mar 06 agosto 2013 alle 11:15
Autore: Davide Giangaspero / Twitter: @giangadvd
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