Ci siamo. Dalla prossima settimana si comincerà a fare sul serio per quanto riguarda la costruzione del Bari stagione 2019/20. Si partirà dalla conferma dei migliori elementi del passato campionato. Calciatori che si sono rivelati decisivi per la vittoria del girone I e il cui rinnovo del contratto appare come una pura e semplice formalità: Di Cesare, Mattera, Hamlili, Bolzoni, Floriano, Simeri e Neglia. Ai magnifici sette dovrebbe aggiungersi la conferma di Feola e quella (momentanea) di Pozzebon. Questi ultimi due hanno vissuto, causa infortuni e scelte tecniche di Cornacchini, una stagione opaca. Allo stato attuale è più probabile che Feola possa giocarsi una nuova chance in biancorosso mentre Pozzebon sembra destinato a fare le valigie. E il resto della rosa?

Resta un'incognita il futuro di capitan Brienza. Fosse per i tifosi il rinnovo di contratto per il 40enne fantasista di Cantù sarebbe già bello e fatto ma la società sta valutando tutte le opzioni possibili. A maggior ragione considerando che il prossimo torneo di C, a prescindere dal girone in cui potrebbe finire il Bari, si preannuncia tra i più difficili di sempre. Dovrebbe invece tornare in riva all'Adriatico, e stavolta a titolo definitivo, il portiere Marfella a cui il club pugliese vorrebbe affiancare un collega più esperto che possa fargli da chioccia. Per quanto riguarda i giovani che si sono messi in mostra è difficile prevedere per molti di loro un futuro in Puglia. Il cambio di regolamento con l'abolizione dei limiti d'età spingerà chi punta alla promozione in tempi brevi a costruire una squadra zeppa di elementi che conoscono a fondo la categoria. 

Cornacchini può quindi contare su una base di lavoro composta da 10/11 giocatori a cui verranno aggiunti elementi di spessore. L'ideale sarebbe poter cominciare il ritiro precampionato con buona parte della rosa a disposizione. Possibilità che era stata preclusa la scorsa stagione allorquando in pochissimi giorni la dirigenza della neonata SSC Bari dovette operare in fretta e furia per consegnare all'allenatore una squadra competitiva. I risultati hanno dato ragione a Scala e company anche se i biancorossi hanno pagato la mancata preparazione con un evidente calo atletico nella seconda parte del campionato. Il vantaggio costruito nel girone d'andata ha comunque permesso al Bari di gestire le forze e tenere la Turris a debita distanza. Ma è difficile pensare che il prossimo anno il Bari possa fare altrettanto. In serie C blasone e valori tecnici contano sì, ma fino a un certo punto. Soprattutto se i galletti dovessero finire, come da regolamento, nell'infuocato girone C in compagnia di Avellino, Foggia, Catanzaro, Catania e altre avversarie altrettanto agguerrite. Conterà molto la tenuta nervosa per un torneo dove bisogna saper essere, quando il caso lo richiede, cinici, brutti e cattivi. 

E conterà molto l'appoggio e la maturità del pubblico. Lo scorso anno il divario tecnico era tale che il Bari in più d'una occasione è riuscito a battere il proprio avversario pur in evidente difficoltà. Col ritorno tra i professionisti il quoziente di difficoltà sarà ancora più elevato. Per questo i tifosi dovranno stringersi attorno alla squadra e saper accettare gli inevitabili e fisiologici passi falsi che possono capitare nel corso di un campionato lungo e sfiancante.

Sezione: Focus / Data: Sab 08 giugno 2019 alle 18:00
Autore: Francesco Serrone
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