Il pareggio per 1 a 1 ottenuto dal Bari in trasferta contro lo Spezia ha lasciato un amaro in bocca che va ben oltre il singolo punto conquistato. La squadra di Fabio Caserta, pur portando a casa un risultato utile, non è riuscita a chiudere la pratica giocando in superiorità numerica per quasi tutto il secondo tempo, confermando una tendenza all'incompiutezza che ormai caratterizza questa fase della stagione. Proprio in questo quadro di insoddisfazione latente e risultati intermittenti, il nervosismo dell'allenatore è emerso in modo plateale, culminando in un episodio non passato inosservato nel post-partita.

Il Bari di Caserta continua a non convincere pienamente, a prescindere dal fatto che i clean sheet casalinghi abbiano parzialmente risanato la difesa. Nonostante la stabilizzazione sul modulo a tre in difesa, che ha portato maggiore solidità, le certezze tattiche si fermano alla retroguardia. Il centrocampo, con un'abbondanza di nomi e qualità, rimane un nulla cosmico in termini di continuità e leadership: la gestione dei talenti come Gaetano Castrovilli, Giulio Maggiore e Darboe non ha ancora prodotto un blocco capace di dettare i ritmi. Inoltre, in attacco, l'allenatore ha continuato a sperimentare, alternando la soluzione delle due punte (Moncini e Gytkjaer) a un modulo più ibrido con due trequartisti alle spalle di un unico centravanti, senza trovare una configurazione offensiva stabile e realmente efficace. La squadra è ancora in una fase di ricerca che, dopo diversi mesi di lavoro, inizia a pesare sul morale e sulla classifica.

In questo contesto di tensione, un certo malcontento si è materializzato anche nel post-match. La scena avvenuta in mix zone non è passata inosservata: Caserta ha manifestato una reazione visibilmente seccata, alzando gli occhi al cielo dopo una domanda posta dal collega Michele Salomone. La domanda verteva proprio sulla manifesta incapacità del Bari di chiudere la partita anche prima dell'espulsione, specialmente considerando che, secondo l'opinione del mister, la squadra aveva giocato bene soprattutto nel primo tempo.

L'episodio, pur sembrando minimo, è un chiaro segnale di quanto la pressione si stia accumulando sulla panchina biancorossa. Il nervosismo trapelato in un momento di confronto con la stampa dimostra che le domande più critiche sono ormai diventate un tasto dolente. Anche se non d'accordo su una valutazione, di certo la reazione più corretta non è certo quella palesata. Caserta, di fronte alle questioni che lo incalzano, ha mostrato di non tollerare più facilmente l'analisi schietta dei problemi, lasciando intendere che, in un momento di settimane convulse, anche il dibattito esterno contribuisce al clima di tensione che avvolge il Bari.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 11 novembre 2025 alle 12:00
Autore: Enrico Scoccimarro
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