Nell'ambito della rubrica settimanale di TuttoBari Tangorra in...tackle, abbiamo intervistato l'ex calciatore del Bari Massimiliano Tangorra. Con l'ex biancorosso abbiamo parlato della gara tra Bari e Perugia, vinta dal Grifo per 0-2 al San Nicola.
“C’è poco da salvare: prestazione, approccio… tutto sbagliato. Andare alla ricerca delle cause è difficile, ci sono state una serie di situazioni che solo stando all’interno si potrebbero capire. Questo deve essere un campanello d’allarme dato che nelle ultime 4 gare ci sono state 3 sconfitte. A Palermo la gara non è stata giocata male, col Perugia invece è mancato l’aspetto caratteriale. Staff e giocatori conoscevano le difficoltà dell’affrontare una squadra penultima in classifica”.
Sui calciatori: “Quando tutta la squadra fallisce sotto l’aspetto tecnico e mentale si salvano in pochi. Caprile forse, per quanto è stato impegnato, non avrebbe potuto fare molto di più. Bisogna dimenticare in fretta la prestazione”.
Su Mignani: “Mignani come ogni allenatore incide relativamente, ma la responsabilità maggiore è sempre sua perché lui sceglie di volta in volta chi mandare in campo in base alla condizione fisica e mentale di ognuno. Nei giocatori c’è un filo di appagamento, di pancia piena, forse? Evidentemente Mignani non è stato in grado di cogliere questo segnale, da due gare a questa parte”.
I tifosi, ultimamente, hanno contestato la società per la poca chiarezza sul futuro: “Da una parte comprensibile, dall’altra non lo ritengo giusto visto che la domanda che io porrei ai tifosi è: e se non ci fosse stato De Laurentiis? In che mani sarebbe andata la società? Loro non hanno sbandierato le intenzioni di vincere il campionato. Come primo anno in B mi accontenterei di fare un anno di assestamento; dall’anno prossimo porre le basi per tentare di vincere o salire in A. Se tutto questo incide sul rendimento? Non credo: ogni volta l’allenatore prepara la gara per vincerla. Il campionato è ancor positivo se dovessimo fare un bilancio ad oggi”.
Sul mercato e sulle operazioni Salcedo-Esposito: “Il mercato dipende sempre dall’obbiettivo a breve termine, se tentare la Serie A subito o meno, ma ormai sono rimaste poche ore. Operazione Salcedo-Esposito? Non farei distinzione tra un nome e l’altro, ma in base alle motivazioni. Se Salcedo voleva più spazio è giusto che la società abbia pensato di cambiare. Con Esposito, che è più una prima punta di Salcedo, credo che il Bari ci abbia guadagnato”.
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