Estate 1983. Cambiano gli interpreti ma non cambia la sostanza. Il Bari è saldamente in mano alla famiglia Matarrese che, proprio in quei giorni, rileva le quote dei soci di minoranza Mincuzzi e Gironda. Il nuovo presidente Vincenzo Matarrese ha un compito non facile: risollevare una piazza con il morale a terra dopo la retrocessione avvenuta pochi mesi prima. 

L'unica soluzione è ripartire da zero. Via tutti: dal direttore sportivo Carlo Regalia al tecnico Luigi Radice sostituiti da Franco Janich e Bruno Bolchi. Viene rivoluzionata la squadra con sei acquisti e undici cessioni. Il nuovo Bari parte benissimo e non si ferma più. Trascinato dalle reti di Messina e Galluzzo mantiene la vetta della classifica per tutto il campionato e a giugno festeggia il ritorno tra i cadetti. Risultati lusinghieri arrivano anche dalla Coppa Italia dove accade qualcosa di clamoroso. Il Bari, qualificatosi per gli ottavi, elimina due corazzate come la Juventus (togliendosi lo sfizio di vincere in casa dei bianconeri) e la Fiorentina e si arrende solo in semifinale al Verona di Osvaldo Bagnoli. 

Riconfermato Bolchi l'anno dopo è ancora promozione. Stavolta in serie A, a 15 anni di distanza dall'ultima partecipazione. I gol del centravanti Edy Bivi, acquistato a fine mercato per la cifra record di 4 miliardi di lire, spingono i galletti verso lo storico traguardo. Il 16 giugno, di fronte a 40mila tifosi in festa il Bari batte il Pescara dell'ex Catuzzi e conquista il terzo ed ultimo posto utile per l'approdo nel massimo campionato. In città e nei maggiori centri della provincia scoppiano caroselli di gioia come non si vedeva da anni. E' questo, forse, il momento in cui i Matarrese riscuotono il più ampio gradimento tra la tifoseria. 

Per poter affrontare questa nuova sfida arrivano due stranieri: gli inglese Cowans e Rideout. Ma l'entusiasmo iniziale si spegne subito a causa dei cattivi risultati di un gruppo composto per buona parte da giocatori alla loro prima esperienza in serie A. Nonostante le vittorie interne contro la Roma di Eriksson e nel derby col del Lecce, il Bari non riesce a raggiungere la zona salvezza. La sconfitta interna alla penultima giornata contro l'Avellino, in una gara caratterizzata da incidenti dopo il fischio finale, sancisce una retrocessione amara. 

Tornato in B, nei successivi due anni il Bari, con il ritorno di Catuzzi in panchina, non riuscirà ad inserirsi nella lotta promozione. La squadra, pur disponendo di individualità di un certo rilievo, manca di quel pizzico di bravura e di organizzazione in più per poter competere con le più forti. Nel frattempo la Fifa annuncia che i mondiali del 1990 si disputeranno in Italia. In Puglia la rivalità tra Bari e Lecce viene rinfocolata dalle polemiche per la scelta della città che deve ospitare alcune gare della manifestazione. Il Della Vittoria è infatti in pessime condizioni e necessiterebbe di pesanti ristrutturazioni mentre il Via del Mare è di costruzione più recente e sarebbe più adatto in tal senso. Alla fine si decide di costruire un nuovo e avveniristico stadio nella città di San Nicola. L'impianto, progettato dall'architetto Renzo Piano e che viene ribattezzato proprio San Nicola in onore del santo patrono, è realizzato dalla Salvatore Matarrese S.p.A. e da altre imprese edili locali.

Sezione: Matarrese-Bari Story / Data: Lun 10 marzo 2014 alle 12:45
Autore: Francesco Serrone
vedi letture
Print