Il nono posto del Bari in campionato nasconde anche un dato preoccupante: la squadra non è mai riuscita a trasformare lo stadio San Nicola in una vera roccaforte. Solo 7 vittorie casalinghe su 19 partite giocate davanti al proprio pubblico. Troppo poco per una squadra con ambizioni di vertice.
In casa, il Bari ha raccolto 30 punti: 7 successi, 9 pareggi, 3 sconfitte. Non è un bilancio disastroso, ma è lontano anni luce da quello che dovrebbe essere lo standard per una squadra che punta in alto. Più pareggi che vittorie, un rendimento altalenante, e soprattutto un fattore campo mai davvero determinante.
Il San Nicola si è trasformato da fortezza a terra neutra: questo, complice l'entusiasmo calante in una stagione di più bassi che alti. Negli anni, il San Nicola è sempre stato una spinta. Anche nei momenti peggiori, bastava una scintilla per incendiare uno stadio capace di accogliere decine di migliaia di persone. E invece, quest’anno, nessuna partita è diventata epica, nessuna vittoria ha creato slancio, nessuna prestazione ha lasciato il segno nella memoria collettiva della tifoseria.
È mancata l’identità, è mancato il carisma, è mancato un legame forte tra squadra e pubblico. E senza emozioni, anche uno stadio da oltre 50.000 posti può diventare muto.
Freddezza del pubblico o squadra incapace di scaldarlo? Non si può parlare di colpa dei tifosi. Il pubblico biancorosso ha dimostrato più volte di saper trascinare la squadra, anche in C. Ma in questa stagione il Bari non ha mai dato la sensazione di poter infiammare davvero. Una squadra spesso piatta, senza protagonisti carismatici, senza giovani da esaltare, senza simboli da seguire.
I pareggi casalinghi sono diventati routine. Il San Nicola si è abituato a partite opache, a finali senza pathos, a un copione senza colpi di scena. E questo ha anestetizzato l’ambiente.
I numeri non mentono. Per capire quanto sia stato pesante questo vuoto tecnico ed emotivo, basta osservare le prime sei in classifica: le squadre salite o che hanno lottato fino all’ultimo per salire hanno fatto almeno 10-11 vittorie in casa. Il Bari si è fermato a 7. Senza una base solida al San Nicola, costruire un campionato vincente diventa impossibile.
Serve un progetto che faccia esplodere lo stadio. Il Bari 2025-26 non potrà prescindere da una riflessione seria sul rapporto tra squadra e pubblico. Servono profili che accendano la piazza, che la rappresentino. Serve gioco, identità, entusiasmo. Il San Nicola può essere un’arma formidabile, ma non si attiva da solo. Va acceso. E quest’anno nessuno ha trovato l’interruttore.
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