Un Bari mai visto è quello che i tifosi biancorossi si appresteranno ad osservare quest’anno dagli spalti del San Nicola. Nessuno si aspettava una politica di mercato di questo tipo.
Adesso finalmente il Bari sembra farsi rispettare dalle grandi squadre e pur avendo un ruolo economico molto diverso incomincia ad essere una bottega nella quale è più difficile acquistare.
E’ vero che in Italia non circolano più grandi cifre tali da rendere irrinunciabili determinate offerte, ma i galletti sembrano avere anche loro i famosi giocatori “incedibili” di cui si sente sempre meno parlare e che qui in Puglia, sponda biancorossa, non sono quasi mai esistiti.
I vari Rivas, Andrea Masiello, Massimo Donati, Alessandro Gazzi , giocatori di sicuro affidamento, resteranno alla base nonostante le numerose richieste sparse per l’Italia, fatte da squadre blasonate.
Angelozzi sta proprio facendo un ottimo lavoro e sta degnamente sostituendo l’indimenticabile Giorgio Perinetti. Arrivato a fari spenti sulla piazza con il malcontento generale ha in silenzio agito con i fatti mettendo da parte le parole con le quali per la verità non ha grandissimo feeling.
E’ entrato nel cuore dei tifosi prendendo in comproprietà Almiron e Barreto e rinnovando quelle di Belmonte e Salvatore Masiello. Ha fatto arrivare Pulzetti, Raggi, Rinaldi , Ghezzal , D’Alessandro e Romero cosa più importante ha ceduto strategicamente solo Bonucci e perso senza colpe Ranocchia e Meggiorini.
La società sembra essere cresciuta, e non solo nell’organico dei quadri dirigenziali con l’arrivo di Garzelli e Antonio Matarrese, ma anche sotto l’aspetto della mentalità.
Non più un Bari visto come terra di conquista ma come squadra da rispettare e piazza alla quale ambire grazie ai risultati ed al gioco spumeggiante di Giampiero Ventura.
Guido Angelozzi ha mostrato il pugno duro quando è servito ed ha cambiato il modo di fare mercato.
Non ha cercato più i favori altrui ma ha sagacemente aspettato e piazzato la zampata vincente al momento giusto.
La politica del Bari è mutata d’improvviso e quindi mentre prima si cercavano spesso e volentieri solo prestiti gratuiti secchi, adesso invece si cerca la comproprietà o il prestito con diritto di riscatto.
Cosa significa tutto questo?
E’ evidente che si pensa al futuro ed a una continuità di risultati e denota una programmazione seria con alla base un metodo non campato per aria ma che spinge al consolidamento di uno zoccolo duro per poi modellarlo strada facendo.
Chi se lo aspettava dopo che Giorgio Perinetti ha lasciato Bari per Siena proprio per la presunta mancanza di progetti?
Adesso manca solo qualche ritocco ed operazioni minori di mercato e poi tutti si aspettano la ciliegina sulla torta che risponde al nome di Sebastian Giovinco.
Angelozzi sa che se riuscisse a portare qui a Bari la “formica atomica” entrerebbe di diritto nella storia del club con la forza di un ciclone.
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