Giuseppe Ingrosso è stato per molti anni uno dei protagonisti delle stagioni biancorosse. Cresciuto nel settore giovanile dei galletti, dove approdò a 14 anni, proveniente dal Casarano, ha vinto con questi colori lo scudetto Primavera del 2000, approdando quello stesso anno in prima squadra. Da allora, rimase tra le fila dei galletti per 4 anni di fila, tornandoci poi nel 2007, dopo i prestiti a Cesena, Salernitana e Foggia.

In esclusiva ai nostri microfoni l’ex terzino sinistro rammenta: “In questa città sono diventato uomo e calciatore. La gente mi ha trasmesso tantissimo, ed ho sempre avuto un buon rapporto con tutti. Mia moglie è di Bari, due miei figli sono nati qui. Anche se, in prima squadra, ho vissuto annate turbolente, con le contestazioni alla società e poche gioie sul campo, il legame con la piazza non si è mai spezzato. E conservo ancora tanti amici baresi. Il presidente Vincenzo Matarrese resta per me uno dei ricordi più belli. Una persona davvero perbene, disposta a tutto per la sua società. Penso che quel che è successo al club negli anni seguenti, con il fallimento e la discesa in D, abbia dimostrato l'importanza che ha avuto questa famiglia nella storia del Bari, per oltre trent'anni.”

Unico cruccio, la scelta di andar via, a gennaio del 2008, poco dopo l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina dei galletti: “Fu una mia scelta di vita. A posteriori, direi sbagliata. Volevo cambiare aria, anche se il mister, voleva restassi. Era brutto, però,  giocare in quel contesto, con poche migliaia di spettatori ed un clima non sereno nei confronti della squadra e della compagine societaria. Ad oggi, sono pentito di quella decisione.”

Sezione: Amarcord / Data: Mar 19 ottobre 2021 alle 15:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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