Il Bari arriva all’appuntamento del “Braglia” con la consapevolezza di dover alzare la voce in questo campionato. Le prime uscite ufficiali hanno mostrato una squadra viva, capace di giocarsela anche su palcoscenici proibitivi (su tutti San Siro) e di produrre una buona prestazione a Venezia, nonostante il risultato non abbia premiato gli sforzi. La gara del San Nicola col Monza ha invece rappresentato un passo avanti non solo in termine di punti: la squadra ha mostrato compattezza, ha avuto la forza di reagire e non si è disunita nei momenti difficili.

Tuttavia, di certo, non basta. La sensazione è che il gruppo di Caserta abbia già gettato basi importanti sul piano dell’atteggiamento e della compattezza, ma manchi ancora quello scatto definitivo per imporsi e trasformare le buone intenzioni in punti pesanti.

Il lavoro dell’allenatore adesso è doppio: da un lato consolidare un undici titolare capace di garantire continuità, dall’altro mantenere alto il livello di partecipazione del resto della rosa, perché è con la profondità e la coesione che si costruisce la credibilità di un campionato lungo e tortuoso come la Serie B. Cerofolini tra i pali ha dato segnali rassicuranti, in difesa si cerca di stringere i ranghi intorno a Vicari, mentre sulle corsie la permanenza "miracolosa" di Dorval porta con sè una fondamentale arma in più come freschezza e gamba. A centrocampo serve crescere ancora, ma profili come Braunöder e Verreth possono rappresentare colonne tecniche e di personalità. Davanti, i primi colpi sanno bussando, ma occorre ritrovare la massima resa di Partipilo oltre che affidarsi a Sibilli come leader offensivo, per far arrivare palloni invitanti a Moncini, in attesa del rientro imminente di Gytkjaer, e con il giovane Rao che ha sorpreso per spunti e personalità nelle prime uscite. È lì che la squadra può costruire la sua vera arma, sfruttando varietà e alternative per diventare imprevedibile.

La sfida col Modena non è solo una partita da affrontare con concentrazione: rappresenta la cartina tornasole per capire se il Bari può davvero iniziare a fare la voce grossa. Servirà concretezza, meno pause durante i novanta minuti, e soprattutto la capacità di trasformare le buone prove in risultati. Il percorso è appena cominciato, ma la Serie B non aspetta: chi vuole stare in alto deve subito dare segnali forti. Il Bari, con Caserta al timone, è chiamato a fare proprio questo.

Sezione: Copertina / Data: Gio 11 settembre 2025 alle 17:30
Autore: Enrico Scoccimarro
vedi letture
Print