Il Bari apatico, letargico, insicuro di qualche settimana fa è solo un ricordo sbiadito. Nonostante il modulo di gioco - 3-5-2 - sia sempre lo stesso, l'atteggiamento in campo della squadra è radicalmente mutato. Vivarini è al terzo risultato utile consecutivo - in tre partite - ed il 4-0 con cui il Bari si è sbarazzato della Cavese lascia soddisfatti anche per le buone trame di gioco ammirate nell'arco dell'incontro. La strada è ancora in salita, il compito sarà arduo ed impegnativo. Non mancheranno difficoltà, ma in questa avventura, Vivarini è chiamato ad emulare il celebre Indiana Jones. La conquista della vetta - accarezzata solo alla prima giornata di campionato - è cominciata. 
 

Primo tempo. Il Bari entra in campo con il giusto atteggiamento e con la consapevolezza di voler chiudere la pratica Cavese in tempi brevi. Rispetto alla vittoria contro il Picerno, Vivarini muta una sola pedina del suo scacchiere. Dentro Berra, fuori Kupisz, ma è sull'altra corsia - quella mancina - che nascono i pericoli maggiori per la retroguardia campana. Ad illuminare la scena ci pensa Costa. L'ex terzino della Spal, tornato il treno al alta velocità ammirato in Emilia, pennella assist così precisi da ricordare le traiettorie disegnate dal Brunelleschi. Da una di queste - calcio di punizione battuto dalla sinistra - il Bari passa in vantaggio, e lo fa con pieno merito. Di Cesare colpisce di testa ed insacca alle spalle del portiere Bisogno. Il raddoppio lo sigla Antenucci - al suo primo gol su azione - qualche minuto più tardi. Il numero 7 biancorosso è lesto a fiondarsi su una palla lanciata rasoterra in area di rigore, ed è altrettanto bravo nel trafiggere Bisogno, costretto a raccogliere per la seconda volta il pallone in fondo alla rete. L'estremo difensore della Cavese non può ancora sapere che non sarà l'ultima. 

Secondo tempo. Il Bari - nonostante il doppio vantaggio - non esita ad attaccare ed offre un calcio davvero piacevole. La manovra appare fluida, scorrevole, ed i Galletti risultano privi - finalmente di quei fantasmi della mente, sgraditi compagni di viaggio nelle fasi iniziali di campionato. Il pubblico apprezza ed il Bari non delude le aspettative dei numerosi tifosi presenti al San Nicola. C'è ancora tempo per altri due gol, da raccontare - per i fortunati presenti - ai nipotini. Il tris lo cala Costa, nell'occasione posseduto da Roberto Carlos. Il gol nasce dopo aver recuperato - con estrema generosità - il pallone nella metà campo biancorossa. Il contropiede è sviluppato ad una velocità tale da rendere impossibile qualsiasi tentativo di recupero degli avversari. Il poker lo serve Sabbione con una rete da centrocampo - spettacolare ed indimenticabile - che beffa un'incredulo Bisogno, protagonista di un incubo dal quale destarsi alla svelta.

Vivarini ha tracciato la via. Sogna invece il Bari, e lo fa dolcemente, tornato in pace con la sua personalità - che dev'essere quella di grande squadra -  e con un'autostima destinata a crescere, partita dopo partita. A patto che non ci si esalti troppo per questa corposa vittoria, e si continui a lavorare duramente. Vivarini è maestro di calcio, ma anche fine psicologo. La strada è tracciata, non resta che seguirla.

Sezione: Copertina / Data: Dom 06 ottobre 2019 alle 16:58
Autore: Raffaele Garinella
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