Intervista a Mirco Antenucci sulle pagine de La Gazzetta del Mezzogiorno. Il bomber del Bari esprime la sua soddisfazione: "Sono felice della mia scelta. Sul piano sportivo ed anche extra campo. La Puglia mi è sempre piaciuta: Bari è splendida, ma ho visitato anche tanti luoghi stupendi nelle vicinanze come Ostuni, Polignano, Alberobello. La mia famiglia qui è felice: le mie figlie si stanno trovando benissimo anche con la scuola. Nel complesso, stiamo disputando un buon campionato: ci sono squadre che stanno andando persino meglio di noi, ma resto convinto delle grandi qualità del Bari. Non a caso, stiamo trovando un rendimento costante ed un’espressione di gioco in netta crescita. Secondo me, al momento opportuno, tutti dovranno fare i conti con noi nella volata finale. La Reggina? Inutile guardare la squadra calabrese: oggettivamente stanno marciando ad un gran ritmo. Pensiamo, invece, al nostro percorso. Quando si costruisce un gruppo del tutto nuovo serve tempo per amalgamarsi. In più, abbiamo cambiato allenatore, modificando principi e concetti".

Il capitolo Cornacchini... "Il calcio è fatto di particolari: a volte basta poco ad orientare una gara, il morale, l’autostima. Non sono arrivati i risultati sperati, ma non tocca a me dar giudizi: l’importante è che adesso ci siamo rimessi in carreggiata".

La voglia della squadra e i tifosi alla base delle speranze di primato... "Lo sport è determinato in gran parte dalle motivazioni. Ognuno di noi componenti della squadra deve tirar fuori ferocia ed ambizione. La voglia di non essere più calciatori di serie C, ma di arrivare in B, ad ogni costo. Per quanto riguarda la gente, faccio un appello affinchè ci stiano vicini. Bari non ha nulla a che fare con questa categoria, capisco che possa essere una mortificazione ed è già un miracolo la presenza fissa di quasi 15mila persone allo stadio. Ma immagino che spinta esaltante possa venire da 30-40mila tifosi".

Torna sulla scelta di Bari... "Volevo essere in un posto dominato dalla passione, in cui si vive di calcio. Bari è così. È facile pensare che a 35 anni potessi andare in C a prender soldi. Io, invece, voglio riportare questa squadra al massimo livello. Ed è lo stesso obiettivo della proprietà che ha rilevato il club dal fallimento credendo in qualcosa di grande. Cristiano Ronaldo? Ho detto la verità: nessuno può centrare exploit incredibili in ogni partita. Io metto totale impegno nel mio lavoro e per la mia squadra. Ma non intendevo scaricarmi da responsabilità. Se sono qui, è anche per essere un riferimento per questo gruppo. I record non mi interessano: devo essere utile per uno scopo comune, non per me".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 22 novembre 2019 alle 10:35
Autore: Redazione TuttoBari
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