Vive a Viterbo, città in cui ha segnato tanto, ma è stato centravanti anche del Bari. Vincenzo Santoruvo - ora dirigente del Frosinone, a livello giovanile - sarà fra gli spettatori di Viterbese-Bari domenica: "Sarò allo stadio, a vedere il Bari dal vivo. Perché la maglia biancorossa è quella che sognavo da bambino. E che sento sempre sulla pelle", dice oggi in un'intervista a La Gazzetta del Mezzogiorno.

Santoruvo ricorda l'esperienza barese: "Diciamo la verità: la fortuna fu l’approdo di Carboni sulla panchina del Bari. Il mister mi portò con sé insieme a Gazzi, Bianconi e Sibilano. Giocare per la squadra di cui sei tifoso rappresenta la sublimazione della carriera per un calciatore. Magari non sono piaciuto a tutti, ma ho messo il cuore nei miei campionati in biancorosso, pur di salvare quantomeno la serie B in anni difficili per la società. La beffa è essere stato ceduto proprio quando si costruì la squadra che volò in serie A".

Santoruvo affronta il tema della classifica e del mercato: "Campionato difficile, il Bari ha accusato una difficoltà iniziale costata lo svantaggio dalla Reggina, ma guai a mollare: i calabresi prima o poi avranno una flessione e bisognerà approfittarne. E poi ci sono comunque i playoff. Gente come Antenucci o come Laribi e Ninkovic se davvero arriveranno in questo mercato, può essere letale nelle gare ad eliminazione diretta".

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 10 gennaio 2020 alle 12:30
Autore: Redazione TuttoBari
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