Ai microfoni di TuttoBari, l’ex difensore biancorosso Massimiliano Tangorra ha parlato in esclusiva del derby di ieri contro il Foggia, soffermandosi sulle delusioni del match e sulla lotta a distanza per il primato tra galletti e Catanzaro. Ecco le sue parole: “Cheddira ieri non mi è piaciuto. Mignani è partito dal primo minuto con Cheddira per sfruttare gli spazi che il Foggia ha lasciato. Sia nel primo che nel secondo tempo i biancorossi hanno avuto un bel po’ di occasioni per andare a rete che non hanno saputo sfruttare. Per me da Walid non possiamo aspettarci di più, non va in doppia cifra facilmente. È un giocatore che può spaccare le partire perché ha gamba e sfrutta gli spazi e quindi io lo gestirei più come fa Gasperini con Muriel. Come Luis, Walid è un  calciatore che se parte dall’inizio gli avversari riescono a prendere le misure diversamente, con squadre stanche, nel secondo tempo può senza dubbio essere più decisivo e determinate”. 

Sulla gara di mercoledì: “Il Bari ha pensato a gestire il risultato durante tutto il secondo tempo mentre il Foggia andava all’attacco. I rossoneri hanno dei ritmi superiori alla media che mantengono per tutta la partita ed è difficile starli dietro. Il Bari ha altre caratteristiche oltre a un’età media più alta rispetto al Foggia e per questo non è riuscito a mantenere quelle distanze e quella pressione che aveva nel primo tempo, cedendo giocoforza il pallino del gioco ai dauni. In tutto il secondo tempo a parte quelle due ripartenza con Cheddira il Bari non è più riuscito a impensierire il Foggia non riuscendo a chiudere il match”.

Riguardo la lotta per il primato tra Bari e Catanzaro: “In questo momento entrambe le squadre vivono un momento positivo, stanno avendo continuità di risultati. Onestamente non vedo tra Catanzaro e Bari una squadra che sta meglio dell’altra, di sicuro il Bari ha quattro punti di vantaggio sui calabresi e tra due partite giocherà lo scontro diretto in casa, quindi da questo punto di vista i galletti partono sicuramente avvantaggiati, ma onestamente al momento non è ancora deciso nulla, le vedo sullo stesso piano”.

Parole anche su Raffaele Bianco, in flessione nelle ultime uscite: “Su Bianco parto con una considerazione personale, più che mezzala lo vedo più come un geometra, un play davanti alla difesa. È un giocatore che non ha cambio di passo, a me non entusiasma. Detto questo io farei altre scelte anche perché come play c’è già Maita che è molto più completo e dinamico di Bianco. È chiaro che con l’assenza di Scavone il Bari ha perso un centrocampista d'inserimento che va anche al gol e al tiro con più semplicità. Bianco non ha queste caratteristiche, è più bravo a gestire e a tenere la posizione per l’esperienza che ha. In questo momento preferirei un centrocampista che abbia più propensione anche a offendere”. 

La gara tra Bari e Foggia ha anche visto contrapporsi due tecnici figli di generazioni differenti come Zdenek Zeman e Michele Mignani: “Zeman rispetto a Mignani è un maestro per il percorso che ha compiuto fino a questo momento. Mignani al cospetto di Zeman ha appena iniziato ad allenare. Il suo Foggia mi piace perché gioca sempre con un’idea ben precisa, ha una sua identità, ma del resto le squadre di Zeman sono sempre così. Diciamo che il boemo ha il vantaggio di aver centrato risultati con squadre formate da giocatori molto giovani a volte sconosciuti e provenienti da categorie inferiori. Quando diventa l’unico leader dello spogliatoio e riesce a entrare nella testa dei calciatori ottiene sempre grandi successi. Come avevo pronosticato a inizio stagione, il Foggia è la mina vagante del campionato". 

Parole anche sulle difficoltà del Bari di vincere davanti a un San Nicola gremito: “Obiettivamente faccio fatica a pensare che giocare al San Nicola con venti mila spettatori che ti spingono e ti sostengono possa essere un problema. È veramente un paradosso. Come dico sempre ci sono calciatori che hanno anche caratteristiche e qualità caratteriali per giocare in certe piazze come Bari, Salerno, Napoli e Firenze e ci sono poi altri che riescono a esprimere il proprio valore solamente in piazze minori dove non c’è un seguito notevole di tifosi e quindi si avverte meno pressione. È probabile che in questa squadra ci siano calciatori che hanno poca personalità e che quindi possano steccare in uno stadio gremito come il San Nicola”. 

Sezione: In Tackle / Data: Gio 21 ottobre 2021 alle 22:00
Autore: Andrea Papaccio
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