Nella storiografia calcistica del Bari vengono ricordate numerose annate che hanno reso memorabile il galletto. Tra queste, però, ce n’è una in particolare che rimarrà per sempre nella memoria dei baresi per folklore e caratterizzazione; si tratta del Bari della stagione 1981/82.

La quinta annata con Antonio Matarrese alla presidenza dei galletti inizia all’insegna del risparmio; dopo diversi anni di esborsi ingenti, l’obiettivo della società è quello di valorizzare i giovani baresi presenti nel vivaio. L’incaricato per effettuare questa rivoluzione è Enrico Catuzzi, tecnico della primavera biancorossa che qualche mese prima aveva condotto i suoi ragazzi a vincere la Coppa Italia contro il Milan.

Insieme al Direttore Sportivo Carlo Regalia, Catuzzi porta con sé in prima squadra i difensori Michele Armenise, Giorgio De Trizio, Francesco Cuccovillo e Nicola Caricola, che qualche anno più tardi arriverà a vincere due campionati italiani con la Juventus. A loro si aggiungono Onofrio Loseto e il centravanti Luigi De Rosa – adattato successivamente in altre posizioni. Insieme a diverse cessioni e con i veterani baresi già presenti in rosa come Angelo Frappampina e Angelo Terracenere, nasce la formazione che verrà ricordata come lo storico Bari dei baresi, per via dei numerosi nativi locali presenti nel roster.

Catuzzi è il primo in Italia a sperimentare un gioco nuovo, dinamitardo e dai connotati fluidi: è la zona totale, variante del calcio totale adottato da Rinus Michels. La tattica consiste nel costante dominio e pressing a zona di singoli giocatori sul portatore di palla avversario; il risultato è un calcio offensivo, costruito sul 4-3-3.

Nel girone di Coppa Italia i galletti sono sorprendenti e mettono in difficoltà Napoli, Ascoli e Avellino, militanti in Serie A. Il Bari termina al secondo posto con quattro punti, ma a passare alle fasi finali sono i partenopei, primi nel girone. In Serie B, invece, dopo una buona partenza, iniziano risultati altalenanti a periodi alterni, che si traducono in filotti positivi o sfilze negative; in ogni caso, gli uomini di Catuzzi escono sempre tra gli applausi del pubblico per via del bel gioco espresso.

Al giro di boa la squadra è al settimo posto, ma in un ottimo periodo di forma che continua anche nel girone di ritorno. Durante il campionato, però, il Bari si interfaccia con decisioni arbitrali discutibili, che vengono infatti contestate dalla stampa. Le reti di Iorio e Acerbis contro Como e Varese, entrambe annullate per fuorigioco, finiscono in prima pagina sul Corriere dello Sport, che grazie alle immagini televisive confutatorie titola: "Per il Bari in A, il 'no' degli arbitri".

A fine anno, però, i biancorossi chiudono il campionato al quarto posto, a soli due punti – quelli su cui ancora molti tifosi rimuginano – da Sampdoria e Pisa, promosse in Serie A. La promozione sfiorata resta un rimpianto, ma il Bari dei baresi verrà sempre ricordato come una delle squadre più divertenti della storia dei galletti, con la soddisfazione di aver incantato tutta l’Italia esprimendo un gioco rivoluzionario.

Sezione: Amarcord / Data: Lun 05 luglio 2021 alle 21:00
Autore: Gabriele Ragnini
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