Fu Julie de Lespinasse, scrittrice francese popolare nei salotti parigini durante l’Illuminismo, ad affermare che quando si ottengono calma e tranquillità, si ha la certezza di aver catturato la felicità. Non conosciamo le differenze tra quei salotti e quelli di Bari, ma sul fatto che siano intellettualmente raffinati ne abbiamo certezza. 

Pensieri illuminati, come quello di Ciro Polito, abile nel catturare la felicità della gente biancorossa attraverso un mercato intelligente, razionale e ponderato. Polito ha saputo illuminare sia la mente dei pessimisti per natura, sia quella di coloro che, dopo una sola vittoria, seppur roboante, contro un modesto avversario, hanno esaltato oltremodo i bravi Galletti. È lungo il cammino, in salita la strada. 

I motivi per pensare in grande quando si opera professionalmente in una piazza come Bari ci sono tutti. Devono essere obbligatori, altrimenti meglio fare calcio dove l'ambizione non è al primo posto. Non può, naturalmente, bastare il nome - come visto nelle precedenti stagioni - a mettere al riparo il blasone della piazza dalle insidie della categoria. In passato troppi sofisti del calcio, presunti maestri di virtù calcistiche, sono giunti a conclusioni differenti e talvolta contrastanti. Il calcio insegna che nulla è scontato.

Contro il Picerno, altra formazione modesta, da rispettare ma non temere, il Bari - che ha tutto da perdere - è chiamato a dare continuità al successo contro il Monterosi. Senza ansia da prestazione ma con la giusta consapevolezza che deve necessariamente accompagnare chi ha in rosa elementi di spiccato valore. Umili e determinati al punto giusto, consci delle difficoltà che affronteranno durante ogni partita, attenti a comprendere i delicati e differenti momenti che si vivono nell'arco dei novanta minuti. L'obiettivo è sempre quello di vincere, possibilmente facendo scacco matto a tutti. 

Sezione: Copertina / Data: Gio 09 settembre 2021 alle 11:00
Autore: Raffaele Garinella
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