L’inizio di questa Serie B per il Bari è stato difficile, anzi, per usare un eufemismo, quasi drammatico. Quattro partite, un solo punto conquistato contro il Monza al San Nicola e tre sconfitte in trasferta contro Venezia, Modena e Palermo. Un bottino che pesa, che brucia e che mette immediatamente sotto pressione una città intera. Dopo un mercato estivo che aveva acceso grandi aspettative, la squadra appare lontana dalla formazione combattiva e incisiva che tifosi e addetti ai lavori, almeno in parte, immaginavano. La difficoltà nel trasformare le occasioni in gol e la fragilità difensiva sono evidenti: un Bari meno concreto e meno organizzato di quanto si sperasse.
I numeri confermano le difficoltà. Due gol segnati in quattro partite e otto subiti: la seconda peggior difesa del campionato. La produzione offensiva è scarsa e spesso sterile: contro il Palermo i galletti non hanno mai centrato lo specchio della porta, mentre gli avversari ci sono riusciti otto volte. Serve maggiore incisività sotto porta e più solidità dietro. Senza intensità e concentrazione, ogni partita rischia di trasformarsi in una battaglia persa in partenza. È chiaro che il Bari deve ritrovare ritmo, organizzazione e cattiveria agonistica, perché la Serie B non perdona esitazioni.
In campo, pochi giocatori stanno garantendo continuità. Cerofolini, Dickmann, Nikolaou e Verreth hanno sempre giocato senza mai uscire dal campo, portando, quanto possibile, determinazione. Gli altri, invece, faticano a trovare spazio: Burgio, Meroni e Pucino non hanno ancora esordito, mentre Cerri, Kassama e Pereiro sono stati impiegati solo a spezzoni. È evidente che serve una squadra vera, coesa, capace di lottare insieme dall’inizio alla fine, dove ogni giocatore sappia cosa significa dare il massimo per il gruppo.
La piazza non resta in silenzio. Bari è una città che vive di calcio, una città passionale che non accetta esitazioni. I tifosi chiedono una reazione immediata, vogliono vedere coraggio, voglia di vincere e determinazione. La squadra deve dimostrare di avere carattere, di saper reagire a questo avvio difficile e di trasformare la delusione in energia positiva. Ogni passo falso, già da ora, rischia di compromettere in maniera brutale il cammino. Ogni partita, già da ora, diventerà un test decisivo per capire il futuro della stagione. Il Bari deve rialzarsi prima possibile, senza più alibi.
Il prossimo match, contro la Sampdoria in casa, assume un valore strategico. Affrontare l’unica squadra messa peggio dei galletti rappresenta un’occasione d’oro per tornare a raccogliere punti, fiducia e morale. Il Bari deve ritrovare grinta, intensità e convinzione, dando spettacolo e dimostrando di poter lottare su ogni pallone. Il San Nicola deve tornare a vibrare e la squadra deve far sentire i tifosi protagonisti, perché il sostegno della città è un’arma fondamentale in questa fase della stagione.
Nonostante tutto, c’è ancora tempo per cambiare rotta. La stagione è lunga e la squadra ha ancora la possibilità di trasformare questo inizio difficile in carburante per una rimonta. Serve carattere, orgoglio e determinazione. Serve convinzione in ogni passaggio, in ogni contrasto, in ogni azione. I tifosi sono pronti, come sempre, a sostenere ogni sforzo, ogni sacrificio, fino all’ultimo minuto, a patto che ci sia una risposta chiara e immediata sul campo. Il tempo per cambiare rotta c’è, ma è poco. Rialzarsi è possibile. Rialzarsi, ora, è doveroso.
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