Un campionato è fatto di gol, istantanee, esultanze, riti divertenti, momenti-cartolina di un cammino lungo e dispendioso. Il Bari sta azzannando con ferocia la categoria, vincendo con continuità e creando un gap ormai cospicuo con tutte le altre. Una stagione magica, fatta come dicevamo di scatti. Come non pensare ai gol dei principali cannonieri biancorossi e le loro esultanze. La cresta di Simeri è festeggiamento alla Belotti ma non solo. Curioso, ma proprio nella città del galletto, il centravanti ha trovato recinto ideale per innescare la pazza manovra post-gol, per sette volte fin qui, con promessa di arricchire ancora le occasioni per manifestare quel gesto speciale.

E che dire degli occhialini di Floriano. Il calciatore non ha mai voluto spiegare la motivazione di tale gesto, certo è che la sua personale coreografia di gioia sta spopolando per simpatia e genuinità: i colpi dell'ex Foggia rappresentano un argomento di assoluta riconoscibilità in questo campionato, assieme al buon umore con cui si è calato nella nuova realtà. Mano all'orecchio per Langella, dopo lo splendido gol contro il Gela. Braccia spiegate quasi ad aeroplano per Di Cesare dopo gol quasi sempre decisivi.

Un rito il Bari lo ha pure ereditato dal passato. I selfie a fine gara, con tanto di tabellone luminoso in mano a segnalare il risultato della sfida appena terminata, furono colossal a misura di meravigliosa stagione fallimentare. Da Sciaudone a Marfella, il passo è stato più o meno lungo nel tempo, ma brevissimo nella capacità espressiva di un'istantanea di gruppo negli spogliatoi nel momento di maggiore intimità e festeggiamenti. E' quasi sempre Marfella a tenere in mano il tabellone (da lui sarebbe scattata anche l'idea), ed è sempre Bolzoni a realizzare una smorfia buffa, curiosamente presente in tutti gli scatti. Chissà che presto dalle parti dell'Astronave non si riaffacci pure il trenino: capo-famiglia di una singolare catena di festeggiamenti, da sempre fiore all'occhiello della tradizione barese.

Sezione: Copertina / Data: Ven 18 gennaio 2019 alle 13:00
Autore: Davide Giangaspero
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