La vittoria ottenuta a Castellammare dal Bari di Carrera, la prima in esterna per il tecnico biancorosso, va oltre il risultato finale di 2-0. La conquista dei 3 punti viene elevata dalla prestazione che a tratti ha rasentato la perfezione in una partita dominata da Antenucci e compagni.

Oltre ad un’organizzazione difensiva solida, ad un’abnegazione totale e al sacrificio da parte di tutti, i biancorossi hanno finalmente espresso pienamente il proprio potenziale anche in fase offensiva. Ogni pallone giocato nella metà campo avversaria richiamava a potenziali pericoli per la porta di Russo: quello che doveva essere un leitmotiv (ma che non lo è mai stato) per una squadra che dispone di una batteria offensiva di questo calibro, si è palesato per 90 minuti a Castellammare.

Le trame offensive messe in piedi da D’Ursi-Antenucci-Marras e Cianci sono state studiate, provate, realizzate e messe in pratica in modo egregio. La facilità di giocare nello stretto con triangolazioni, spettacolare e decisiva quella del 2-0 di Marras, viene abbinata alla possibilità di poter sfruttare la superiorità sulle fasce con il terzino di turno a supporto dei furetti esterni abili nell’uno contro uno.

Sono state tendenti allo zero le azioni offensive del Bari gettate alle ortiche nella scorsa gara ed anche il fondamentale della palla lunga, spesso visto come sintomo di calcio senza idee, è stato sfruttato al massimo: in diverse occasioni la palla a scavalcare il centrocampo avversario è stato gestita e trasformata in oro da Cianci versione Re Mida che ha dato il là, con sponde o spizzate, a diversi pericoli.

Se l’aspetto mentale è stato presto risolto, quello tecnico pare aver incontrato la definitiva svolta: la sfida di Castellammare come sliding doors da cui ripartire per una squadra che ora, quando attacca, mette terrore alle difese avversarie.

Sezione: Focus / Data: Gio 04 marzo 2021 alle 19:35
Autore: Alessio D'Errico
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