"L'estate sta finendo" cantavano i Righeira nel 1984 e, difatti, anche questo agosto sta passando su di noi e il clima di basso tenore agonistico delle amichevoli lascerà presto spazio alla ferocia dei calendari e delle sfide stagionali, che mettono in palio punti e gloria. Ovviamente, il discorso vale anche per il Bari, che si appresta ad affrontare il 2025/26 con ancora qualche nuvola nel proprio cielo.

La prima riguarda la rosa, così massicciamente rafforzata in prima battuta quanto ancora incompleta in questo rush conclusivo di mercato. Il solo Partipilo aggiunge un signor tassello, per tanti motivi, all'organico, "scottato" dalle vicende Dorval ed Henderson ed ancora manchevole di qualche titolare e qualche alternativa. Che le tempistiche siano più complesse a lungo andare e che avere un rooster già completo è grossa pretesa, ma i punti ancora scoperti vanno tappati, possibilmente al meglio e non al ribasso.

I secondi cirri si addensano lato tifo, con segnali tra loro contrastanti in apparenza ma che seguono una logica ben precisa. Le 1430 prelazioni attuate (modeste rispetto ai canonici numeri), i 3000 biancorossi che andranno al Meazza per Milan-Bari e le tante presenze nei pressi dell'Antistadio contro Casarano e Picerno sono sinonimiche di una tifoseria che evidenzia un distacco netto non tanto con i giocatori ed il tecnico, a cui viene dato il beneficio del dubbio circa l'esito dell'annata, ma con la dirigenza e la presidenza, da cui sono giunte ormai desuete parole che appaiono sempre più evanescenti. 

In questo contesto che probabilmente mai sarà privo da ogni turbamento, ci si accinge ad iniziare il nuovo corso, ma non con un campionato che può regalare positive e negative sorprese, ma con una Coppa Italia di rimembranze che acuiscono quella nostalgia in cui ci si rifugia da un presente indegno. 

Sì, perché domenica c'è una partita dal sapore amarcord, anche per i biancorossi non mettono piede a San Siro da una quindicina d'anni ormai: contro il Milan il pensiero legittimo si traduce nella speranza di non prenderne troppi, ma il dislivello tecnico non deve giustificare un ipotetico approccio arrendevole, comunque difficile da pronosticare visti il blasone e l'unicità dell'occasione. Ed ecco che l'esortazione del titolo si rivolge ad ogni elemento asserente al Bari: alla squadra e al mister, chiamati alla lotta in ogni match che verrà, sin dall'ardua sfida del 17 agosto; alla dirigenza, chiamata nel breve a dare una sterzata al mercato e completare l'opera; al tifo, chiamato, qualora ci sia ancora un po' di ardore interno, a giudicare gli esiti del campo, visto che su altri temi le posizioni sono ormai cristalline; anche a noi, chiamati al raccontare ciò che accade con senso del dovere e rispetto dei lettori come riferimento.  

Sezione: Copertina / Data: Mar 12 agosto 2025 alle 08:00
Autore: Piervito Perta
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