"Processo al Galletto" è una rubrica in cui non si ricercano colpevoli ma si analizzano, con obiettività, le varie situazioni, di campo e non.
In questa prima 'seduta' post playoff, sul banco degli imputati troviamo mister Vivarini: giusto riconfermarlo?
Dipalo: L'argomento non è di semplicissima trattazione. Tanti i fattori che andrebbero infatti analizzati con la massima attenzione onde evitare errori di valutazioni già commessi nel recente passato (vedi Cornacchini). Non mi sentirei di bocciare a priori l'operato del mister, che al suo arrivo ha dovuto adattarsi ad una rosa sì di qualità ma non del tutto congeniale alla sua idea di calcio. E' anche vero, però, che un tecnico navigato e preparato come Vivarini, pur con le dovute difficoltà, avrebbe potuto e dovuto tirare fuori il massimo da una squadra apparsa spesso contratta e poco agguerrita, soprattutto nelle finali playoff. Il dilemma, di difficile soluzione, è il seguente: se al mister venisse consegnata una squadra costruita in base alle sue necessità, con qualche figurina in meno e qualche guerriero barra giocatore di categoria in più, le prestazioni e i risultati cambierebbero in meglio? Altro aspetto non di secondo piano è rappresentato dalle motivazioni e dalle intenzioni dello stesso allenatore: quanta voglia ha di riprovarci? E la società, quanto delusa è rimasta dal suo operato? In attesa degli eventi, auguriamoci che la proprietà possa valutare con la massima serenità il da farsi, partendo da una considerazione: a sbagliare non è stato solo il mister...
Giangaspero: Confermerei Vivarini. Il tecnico gode della stima dell’ambiente, e credo in un successo da centrare al secondo tentativo. Quest’anno non è riuscito a fare tutto quello che avrebbe potuto e dovuto, ma il suo lavoro non rimarrà incompleto, soprattutto se supportato da calciatori più funzionali al suo credo tattico. Secondo me è importante, oltre che conveniente, accontentare il mister con calciatori più freschi e dinamici. Un altro allenatore si troverebbe a dover gestire gli stessi problemi cronici. E non vedo, del resto, grosse alternative a Vivarini sul mercato. Servono centrocampisti bravi nel fare gol, abili negli inserimenti, meno imborghesiti, e con voglia di arrivare. Quest'anno i gol hanno portato quasi sempre la firma di Simeri ed Antenucci. Il Bari scelga di supportarli meglio, magari anche con un trequartista diverso, o ulteriore, rispetto a Laribi che non convinto del tutto. Resta un lusso per la categoria, ma - dovesse restare - dovrà aumentare i cilindri e impattare maggiormente in sede di ultimo passaggio e intuizioni che contano. Sono molto curioso ad ogni modo di capire come e quanto il Bari cambierà. Non sono mai consigliabili grosse rivoluzioni, ma ho la sensazione che la Lega Pro si vinca con tante cose fatte bene, e i biancorossi hanno da recuperare in diverse zone. E allora si abbia la forza di intervenire con coraggio. Questo Bari ha bisogno di volare.
Garinella: La stagione che va in archivio è stata positiva. Non credo negli stravolgimenti, anche perché sono state gettate le basi per puntare alla promozione in serie B. Vivarini - per quanto fatto - merita la riconferma. Ha ereditato una situazione complessa, un gruppo di calciatori - soprattutto in fase offensiva - non del tutto congeniali al suo calcio. La Reggiana ha dimostrato che la Lega Pro si vince con calciatori funzionali al progetto tecnico. Tolta la corazzata Monza, completa in tutto, le altre neopromosse hanno dimostrato grande compattezza, magari con meno nomi importanti, ma molto funzionali per il calcio dei loro allenatori. Toscano, Di Carlo ed Alvini hanno potuto godere di uomini perfettamente complementari con gli schemi da proiettare in campo. Il Bari ha toppato il mercato di gennaio. L’obiettivo principale era Ninkovic, non Laribi. In attacco è arrivato Costantino, bravo, sicuramente, ma la domanda da porsi è un’altra. Era lui l’obiettivo principale per l’attacco? Non credo, dunque si accontenti Vivarini e si scelgano quei calciatori che il tecnico ha in testa per far volare il Bari.
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