La convocazione di Walid Cheddira al prossimo Mondiale in Qatar nelle file del Marocco ha reso felice tutta la piazza barese, orgogliosa che un proprio giocatore partecipi alla rassegna iridata. Di seguito, vediamo altri dieci calciatori con trascorsi a Bari che hanno partecipato alla competizione più importante del mondo del calcio:

NESTOR LORENZO – Il difensore argentino giocò a queste latitudini la stagione 1989-’90, in A, raccogliendo 23 presenze ed un gol, conquistando la salvezza in massima serie e vincendo in biancorosso anche la Mitropa Cup. Si meritò così la convocazione della sua nazionale per il Mondiale italiano del 1990. I sudamericani, presentatisi alla kermesse internazionale da detentori del trofeo e guidati da Diego Armando Maradona sul campo e dal ct Carlos Bilardo, persero la prima sfida del girone con il Camerun per 1-0, nella quale Lorenzo giocò titolare. Poi vinsero la successiva sfida con l’Urss per 2-0 (per il difensore uno spezzone nel quarto d’ora finale) e pareggiarono con la Romania 1-1, guadagnandosi un po’ fortunosamente il passaggio del turno. Diverso il cammino nella fase ad eliminazione diretta, dove Caniggia e soci ebbero ragione in serie del Brasile (1-0) e di Jugoslavia ed Italia ai rigori, prima di incappare in finale nella Germania, vincitrice del torneo grazie ad un gol di Brehme al minuto 85. In campo dal primo minuto, in quella finale, c’era anche Lorenzo, relegato tra le riserve invece nelle gare della competizione successive alla vittoria con i sovietici. Il giocatore, pochi mesi dopo, lasciò il Bari per andare in Inghilterra, nello Swindon Town. Oggi allena la Colombia.

LEONARDO BONUCCI – Il centrale difensivo, baluardo del Bari di Ventura nella serie A 2009-’10, conclusa dai galletti con un ottimo decimo posto in A, finì nella lista dei 23 convocati dal commissario tecnico dell’Italia Lippi per il Mondiale in Sudafrica del 2010, senza mai scendere in campo. La nazionale finì per essere eliminata, da detentrice, in un girone che poteva contare su Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Lui, che aveva vissuto quell'avventura integralmente in panchina, passò alla Juve in quell’estate, ed ebbe una seconda chance mondiale nel 2014, ma la compagine guidata da Prandelli uscì ancora ai gironi, eliminata in un raggruppamento con Inghilterra, Costa Rica ed Uruguay. Unica gara nella competizione, per Bonucci, quella contro i gli uruguaiani, persa per 1-0 e decisiva per l’estromissione degli azzurri dal torneo.

RACHID NEQROUZ – Il difensore fu alfiere del suo Marocco ai Mondiali di Usa ’94 e Francia ’98. Nel primo torneo, i maghrebini uscirono dalla competizione nel girone, perdendo di misura tutte e 3 le gare con Belgio, Arabia Saudita ed Olanda, e Neqrouz giocò, da titolare, solo l’ultima sfida ai Paesi Bassi. Destino simile quattro anni dopo, quando Rachid non giocò nessuno dei match con Norvegia (2-2), Brasile (sconfitta per 0-3) e Scozia (3-0 per gli africani), e la sua selezione finì terza nel raggruppamento, venendo eliminata. Per lui, a Bari, un lungo percorso professionale, fatto di 175 presenze ed 8 gol dal 1997 al 2004.  

EDGAR ALVAREZ  – Anche lui fece parte della fantastica banda che, con Ventura alla guida, divertì la piazza barese nel 2009-’10, finendo decima in A. Fu grazie alle sue prestazioni che il suo Honduras lo chiamò per prendere parte al Mondiale 2010 in Sudafrica. Finì con un’onorevole eliminazione in un girone con Cile, Spagna e Svizzera. Per la sua selezione, un solo punto con gli elvetici, e per lui un paio di presenze, contro questi ultimi e contro i cileni, capaci di vincere di misura. Nella sua esperienza barese 70 presenze complessive e 4 reti dal 2009 al 2011.

PHIL MASINGA – Il compianto centravanti sudafricano, scomparso nel 2019 a 49 anni, fu una vera e propria bandiera della sua nazionale, con la quale vinse anche la Coppa d’Africa nel 1996.  Due anni dopo prese parte con i Bafana Bafana al Mondiale in Francia, finendo per giocare un paio di partite in un girone non facile, comprendente i padroni di casa, la Danimarca e l’Arabia Saudita. Sconfitti 3-0 dai transalpini, Phil ed i suoi compagni racimolarono un paio di pareggi con danesi (1-1) e sauditi (2-2), ma non bastò per passare il turno. In biancorosso la punta raccolse 84 presenze, mettendo a segno 24 gol, tra il 1997 ed il 2001.

ABEL XAVIER – Fugace l’esperienza del portoghese a queste latitudini, che lo portò a racimolare 8 apparizioni nel Bari che retrocesse dalla massima serie nel 1995-’96. Il terzino destro ebbe, in seguito, una carriera di tutto rispetto, arrivando ad essere convocato dal suo Portogallo per il Mondiale in Sud Corea del 2002. Giocò una sola gara, partecipando da subentrato alla sconfitta nell’ultimo match del raggruppamento con i padroni di casa che segnò il destino della selezione di mister Antonio Oliveira. I lusitani persero di misura salutando prematuramente la competizione, dopo il ko per 3-2 con gli Usa e l’inutile affermazione per 4-0 sulla Polonia.

GIANLUCA ZAMBROTTA – Campione del Mondo con l’Italia in Germania nel 2006, unitamente ad un altro ex galletto come Simone Perrotta. Per Zambrotta, dal 1997 al 1999, furono 66 le presenze nel Bari, corredate da 8 gol, agli albori di una carriera che lo avrebbe portato, tra le altre, a vestire le maglie di Barcellona, Milan e Juventus. Sfortunata la sua prima esperienza in Coppa del Mondo nel 2002, quando la selezione allenata da Trapattoni passò il girone battendo 2-0 l’Ecuador, perdendo 2-1 con la Croazia e dividendosi la posta 1-1 con il Messico. L’eliminazione con i padroni di casa della Corea del Sud, con il celebre arbitraggio di Byron Moreno, grida ancora vendetta. Memorabile, in senso positivo, la cavalcata del 2006, quando i ragazzi di Lippi batterono 2-0 il Ghana all’esordio, con Zambrotta in panchina. Poi il terzino si prese una maglia da titolare, dal pareggio con gli Usa in poi, contribuendo sul campo alla vittoria 2-0 con la Repubblica Ceca che sancì il passaggio del girone ed al successivo sofferto successo sull’Australia agli ottavi, con un rigore di Totti in pieno recupero. Suo uno dei gol, ai quarti, nel 3-0 contro l’Ucraina, e fondamentale l’apporto nella semifinale, vinta 2-0 sui tedeschi padroni di casa, e nella finale con la Francia, risoltasi ai rigori a favore degli azzurri. Nel 2010, c’era anche lui, infine, nella spedizione che, in Sudafrica, si fermò inopinatamente ai gironi.

DAVID PLATT – Di alto livello il suo unico Mondiale, ad Italia ’90 con l’Inghilterra. Il calciatore, dopo un girone trascorso per lungo tempo in panchina, racimolando solo un paio di spezzoni, diede una gran mano ai suoi durante la fase ad eliminazione diretta. Gli uomini di Sir Bobby Robson, dopo aver passato il loro raggruppamento con un paio di pareggi con Irlanda ed Olanda e la vittoria di misura sull’Egitto, ebbero ragione del Belgio solo ai supplementari agli ottavi grazie ad un gol proprio di Platt, per l’1-0 finale. Stesso destino, sempre nell’extratime, ai quarti, quando un altro acuto di David permise ai suoi di battere 3-2 il Camerun. Bruciante sconfitta ai rigori, invece, per i britannici con la Germania in semifinale. Nella finalina per il terzo posto, con l’Italia, non bastò agli inglesi un'altra rete di Platt, al S. Nicola, per vincere sugli azzurri, capaci di terminare il match sul 2-1 per la truppa di Vicini. L’estate seguente Platt arrivò a Bari, dove fu grande protagonista della stagione di A 1991-’92, mettendo a segno 11 reti in 29 partite di campionato che non riuscirono ad evitare l’inopinata retrocessione in B dei galletti. Quattro le sue segnature in 6 gare anche in Coppa Italia.  

KLAS INGESSON – Il mediano svedese, deceduto nel 2014, fu uno dei migliori prospetti della sua generazione in Scandinavia. Giocò con i colori della sua Nazionale ben 2 Mondiali, nel 1990 in Italia e negli Stati Uniti nel 1994. Andò decisamente male la spedizione sulla Penisola, con tre sconfitte in altrettante gare, tutte per 2-1, con Brasile, Scozia e Costa Rica. I ragazzi del ct Tommy Svenson, invece, si fermarono ad un passo dal sogno quattro anni dopo. Superato di slancio il girone grazie ai pari con Camerun (1-1) e Brasile (2-2), inframmezzati dalla vittoria per 3-1 sulla Russia, gli svedesi ebbero la meglio sull’Arabia Saudita agli ottavi con un bel 3-1, per poi far fuori la Romania nel turno seguente ai rigori ed arrendersi solo in semifinale al Brasile, a causa di un gol di Romario al minuto 80. Gran soddisfazione comunque, per Ingesson e compagni, nella finalina per il terzo posto, chiusa con un sonante 4-0 sulla Bulgaria. Il centrocampista giocò, in ambedue le edizioni considerate, tutti i match della sua Nazionale, il che lo ha portato, in carriera, a disputare ben 10 gare di Coppa del Mondo. Per lui, in maglia biancorossa dal 1995 al 1998, complessivamente 102 presenze e 12 gol.

DANIEL ANDERSSON – L’attuale diesse del Malmoe è stato un tassello fondamentale del centrocampo del Bari, collezionando 105 presenze e 17 gol dal 1998 al 2001. Due i suoi Mondiali con la maglia della Svezia, nel 2002 in Corea del Sud e nel 2006 in Germania. In entrambe le occasioni il cammino dei suoi venne fermato agli ottavi. In Asia per mano del Senegal, capace di vincere 2-1 ai supplementari, dopo che gli svedesi erano riusciti a passare un girone difficile, pareggiando 1-1 con Argentina ed Inghilterra e battendo 2-1 la Nigeria. In terra tedesca ad eliminarli furono proprio i teutonici, battendoli 2-0. Anche in quel caso gli scandinavi andarono oltre il loro raggruppamento, impattando con Trinidad 0-0 e con gli inglesi 2-2 e battendo 1-0 il Paraguay. Proprio con i britannici ci fu l’unica presenza in carriera di Andersson in Coppa del Mondo, poiché rimase in panchina in tutte le altre gare enumerate. Nella selezione svedese, nelle kermesse considerate, c’era anche Marcus Allback, altra vecchia conoscenza dei galletti, che nel contesto intercontinentale raccolse complessivamente 8 presenze, segnando anche un gol nel 2006 all’Inghilterra. Furono 16 le apparizioni racimolate dalla punta, senza acuti, nei suoi trascorsi biancorossi nel 1997-’98-

Sezione: Dieci... / Data: Ven 11 novembre 2022 alle 17:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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