Il cosiddetto Blue Monday, il lunedì più triste dell'anno, da un po' di tempo a questa parte cade nel mese di gennaio: quando arriverà, però, i tifosi biancorossi potranno dire di averci fatto il callo, dato che ancora una volta l'avvio della settimana conserva un qualcosa di malinconico. Ieri la corsa del Bari, infatti, si è nuovamente fermata, con un rallentamento che lascia l'amaro in bocca soprattutto perché dilata ulteriormente il distacco dalla Reggina. 

L'ha detto anche il tecnico Vivarini nella conferenza stampa successiva al match, quando ha affermato che "nella situazione in cui siamo non possiamo permetterci passi falsi". Ma cosa sta andando storto nelle prestazioni di una squadra costruita per vincere il campionato e che adesso pare dover ridimensionare gli obiettivi?

Soprattutto nella gara di ieri, ma già in diverse sfide precedenti, i giocatori che sono subentrati dalla panchina non sono riusciti ad incidere come avrebbero dovuto. Quello che doveva essere un vero punto di forza della squadra biancorossa, che sulla carta a partita in corso avrebbe dovuto pescare dal mazzo giocatori di qualità in grado di cambiare il corso degli eventi, rischia di trasformarsi in un tallone d'Achille. È stato lo stesso Vivarini a rimarcare la mancanza ieri, nel post-partita, quando ha puntato l'attenzione su questo aspetto, specificando che i subentranti devono incidere di più sul match.

Se c'è un settore dove dovrebbe scattare l'allarme, poi, questo è il centrocampo, dato che ai biancorossi mancano i gol provenienti dalla mediana. Fino ad ora, infatti, sono riusciti ad andare in rete solamente Zaccaria Hamlili (che ieri si è divorato il potenziale 2-0, che avrebbe chiuso i giochi in anticipo) e Theophilus Awua. Migliorare da questo punto di vista sarebbe importante per essere più presenti sotto porta ed aumentare le marcature della formazione. 

C'è poi il problema relativo al carattere di una squadra che ancora una volta è venuta meno nel momento decisivo. Due i difetti più grandi: il Bari fatica a chiudere le gare e non riesce a controllarle. I pareggi contro Vibonese e Teramo, da questo punto di vista sono emblematici di un gruppo che fatica a tenere nei momenti decisivi.

Tutto è da buttare, quindi? Senza dubbio no, perché con Vivarini il Bari non ha mai perso ed è pienamente in lotta quantomeno per il secondo posto. Ma adesso bisogna fermarsi e riflettere, capire dove migliorare per non perdere ulteriore terreno. Aspettando gennaio.

Sezione: Focus / Data: Lun 25 novembre 2019 alle 19:00
Autore: Raffaele Digirolamo
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