Nel nostro viaggio alla scoperta dei protagonisti del calcio provinciale questa settimana abbiamo contattato la Libertas Bitonto e nello specifico il suo bomber Fabio Pica. Classe 1979, fisico prestante, classica prima punta capace di far reparto da solo, il centravanti di Bari ha sviluppato tutta la sua carriera in Puglia, dalla Serie D alla Promozione, categoria che ora lo vede continuamente andare a segno con la maglia neroverde. Vedeva però, per essere precisi, si perché il giocatore è fermo dall’8 dicembre, giorno della disfatta a Barletta, 3-1 contro il Real, per una distorsione alla caviglia.
Attuale capocannoniere del girone A, Fabio si è tolto anche la soddisfazione in questo campionato di realizzare una quintipletta alla Nuova Andria (5-2) nella sesta giornata. La nostra redazione ha quindi raggiunto l’attaccante barese per parlare della Libertas, ma anche per avere un giudizio da tifoso sul fallimentare campionato del Bari.
Ciao Fabio e benvenuto su Tuttobari.com. Partiamo subito con un tuo giudizio sul primo campionato di Promozione per la neonata Liberta Bitonto.
“Bhè diciamo subito che da Libertas Palese a Libertas Bitonto non è cambiato poi tanto, anzi, abbiamo aggiunto gente di spessore dentro e fuori dal campo, come l’ultimo arrivato il direttore Vincenzo De Santis. Lui da bitontino doc ci sta dando una grossa mano”.
Stilando un primo bilancio personale, cosa puoi dirmi?
“Che sicuramente è positivo. Sono capocannoniere del girone con dodici gol, sebbene sia fuori da cinque-sei partite. Contento quindi, lusingato, ma anche un po’ amareggiato perché per il potenziale che c’è abbiamo lasciato qualche punto di troppo per strada che adesso ci avrebbe permesso di essere ancora più su”.
Fisicamente quindi come stai?
“Sto meglio, dopo aver fatto terapia, e domenica sono a disposizione della squadra, poi valuterà il mister se farmi partire da subito o a gara in corso”.
A livello ambientale, da Palese a Bitonto, che differenze hai notato?
“Ci siamo presentati a Bitonto con tutte le migliori intenzioni e, visto che eravamo una realtà che arrivava da un altro paese, abbiamo cercato di superare lo scetticismo iniziale. Il presidente poi è una persona molto seria ed educata che ha portato qui un progetto importante. Con i risultati ed il gioco mostrato, la gente ha però iniziato ad avvicinarsi e sono fiducioso che, se avremo continuità, sempre più persone ci seguiranno. Senza dubbio lo stimolo che ti dà una piazza come Bitonto è importante, senza nulla togliere però a Palese, dove c’era un ambiente tranquillo in cui si poteva lavorare bene”.
Che rapporto c’è col mister Loconsole?
“E’ un estimatore del 4-4-2 alla “Conte”, per intenderci. Sul piano personale poi il rapporto è ottimo, anche perché lui mi ha fortemente voluto l’anno scorso, anzi già l’anno prima ci aveva provato. A lui piace lavorare in modo professionale e questo a me piace moltissimo. Da questo punto di vista, infatti, lui con me ha sfondato una porta aperta perché adoro molto l’intensità che lui ci trasmette”.
Parlando con lui mi ha confidato che l’obiettivo è arrivare in Serie D nel giro di tre anni. Condividi questo suo pensiero?
“Onestamente con l’organico che abbiamo non centrare i play off sarebbe una grossa delusione, soprattutto alla luce degli investimenti fatti dalla società. Con un po’ di continuità e credendo maggiormente nei nostri mezzi potremo dare fastidio per la leadership del girone. La capolista è solo a sei punti, poi gli scontri diretti, a cominciare dalla gara di domani col Rutigliano, ce li avremo tutti in casa”.
Guardando i tuoi concorrenti in fatto di gol, chi secondo te potrebbe insidiarti per la classifica marcatori finale?
“Giovannielli del Casamassima mi ha fatto un’ottima impressione: è diverso da me, essendo una seconda punta, però mi è piaciuto soprattutto perché è molto fantasioso. Inoltre ci sono fior d’attaccanti che sono delle garanzie per la categoria. Ti parlo di Uva del Corato che è di categoria superiore, Cesareo, Ruscino del Canosa è un altro giocatore di grande affidabilità. Ci sono parecchi avversari temibili, però più che la classifica cannonieri punto all’obiettivo di squadra cui ci tengo di più”.
Che gruppo è questa Libertas Bitonto?
“Piuttosto compatto, solido, ma che però deve acquisire una maggiore consapevolezza nei propri mezzi. Ripeto, abbiamo un ottimo potenziale che però non abbiamo ancora completamente espresso. Sono sicuro che nel girone di ritorno molti giocatori, che non hanno potuto esprimersi al 100% all’andata, ci faranno fare il salto di qualità perché siamo un gruppo forte e che dirà la sua sino alla fine”.
Un’ultima battuta che esula dai nostri precedenti discorsi riguarda il Bari. Da tifoso dimmi un po’ il tuo pensiero su questa prima metà di stagione.
“Bisogna dare atto a Ventura che non è stata, fin qui, una delle sue migliori annate. Perdere tutti quei giocatori in sequenza è chiaro che per una squadra come il Bari che si deve salvare si fa sentire. Della gara col Bologna è evidente l’approccio scarico della squadra, quasi avesse già accettato la retrocessione. Questo è però un errore perché, guardando le ultime cinque, il Bari non ha nulla da invidiare alle sue dirette concorrenti. Dovrebbero crederci un po’ di più ed il miracolo salvezza potrebbe essere raggiunto”.
Mandar via Ventura potrebbe essere la soluzione dei problemi?
“Non sono convinto che mandare via il mister sia la soluzione. Cambiare adesso sarebbe deleterio perché la rosa non è ancora completa e uno come lui, che conosce i giocatori e sa come collocarli nei suoi schemi, non sarebbe facile trovarlo. In più non è che cambiando l’allenatore il problema infortuni sparisca. Una volta ritrovato tutto il gruppo in salute, a cominciare da Barreto, secondo me ci si potrà salvare”.
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