In ambito italiano il Bari viene storicamente ricordato come una squadra blasonata e con una serie di grandi campionati in Serie A alle spalle. Di fatto è vero, ma non sempre il club biancorosso ha vissuto momenti felici: l’annata 2017/18, ad esempio, è impressa nella mente dei tifosi baresi come una delle più tragiche della storia dei galletti.

Reduce dalle ferite riportate l'anno precedente, la società guidata da Cosmo Giancaspro decide di provare a rivoluzionare il Bari. Il direttore sportivo Sean Sogliano chiama in Puglia Fabio Grosso, che accetta il progetto biancorosso come prima esperienza in una squadra professionistica dopo le avventure con le giovanili della Juventus. I galletti si avventano all'arrembaggio sul mercato, acquistando un mix di giocatori con esperienze in Serie A e giovani promesse dall'estero, che negli anni successivi riusciranno a farsi strada in Italia. Approdano in riva all'Adriatico profili del calibro di Nenê, Libor Kozak, Luca Marrone e Djavan Anderson, mentre tra i principali partenti figurano Marco Romizi e Riccardo Maniero.

Nonostante lo spessore di molti giocatori arrivati a Bari, i galletti fanno fatica a emergere come vorrebbe la piazza. La squadra di Grosso conquista diverse vittorie - molte per mano di Riccardo Improta, che per un po' occupa la testa della classifica marcatori -, ma il gioco non convince del tutto i tifosi. Il dissenso continua a essere diffuso anche quando alla sedicesima giornata la squadra biancorossa centra la vetta della classifica dopo la vittoria per 1-0 nel derby col Foggia, firmata da un gol di Galano nei minuti di recupero davanti a più di 30.000 spettatori. 

Di lì in poi, però, il Bari allenta la presa e inizia ad ottenere risultati altalenanti, che nel girone di ritorno si traducono in sconfitte pesanti come lo 0-4 subito in casa dall'Empoli dell'ex Ciccio Caputo. I malumori si diffondono ulteriormente per la mancata stabilità al primo posto, ma l'arrivo di un giovane talentuoso come Liam Henderson e l'exploit di Nenê contribuiscono a regalare diversi punti ai galletti, che a fine stagione concludono al sesto posto qualificandosi per il turno preliminare dei play-off contro il Cittadella. 

Pochi giorni dopo, però, a campionato terminato, il club viene penalizzato di due punti per il ritardo nei pagamenti. Una sanzione apparentemente poco rilevante, ma decisiva sul campo, perché il Bari si trova costretto a giocare lo spareggio in trasferta - contrariamente a quanto previsto senza penalizzazione. La gara termina 2-2 con le reti di Galano Nenê, ma la squadra viene eliminata dopo i tempi supplementari proprio per via di una classifica sfavorevole, determinata dalla sanzione arrivata qualche giorno prima. 

Il malumore si trasforma in dolore quando durante l'estate arriva una notizia sconcertante per la piazza barese, già allarmata dalle vicende sui mancati pagamenti e sulla mancata iscrizione al campionato successivo: dopo 110 anni di storia, il Bari viene dichiarato ufficialmente fallito

Sezione: Amarcord / Data: Mer 06 ottobre 2021 alle 07:00
Autore: Gabriele Ragnini
vedi letture
Print