Il Covid complica ulteriormente il percorso del Bari verso la nuova stagione. I contagi nel ritiro biancorosso, ufficialmente 8, ma probabilmente di più, di fatto rallentano di molto una macchina in cammino, complicando i piani di Mignani, impegnato a capire come rivedere la preparazione dei suoi ragazzi alla luce della nuova situazione.

Ed anche il direttore sportivo Polito, ora, avrà ancora maggiori difficoltà sul mercato. Perché la rosa biancorossa, al momento, è più numerosa di quanto preveda il regolamento. Ma è difficile ipotizzare movimenti particolari, in un frangente come questo, con mezza squadra infettata dal virus. E, sul piano fisico e tattico, di fatto, si dovrà ripartire quasi da zero, con quella parte del gruppo coinvolta nella questione.

Si fa, insomma, tutto più difficile. Particolarmente complesso pensare che si giochino le due amichevoli ancora in programma, dopo l’annullamento di quella inizialmente prevista per oggi. E, visto il quadro, non è assolutamente detto che tutti i soggetti colpiti guariscano in tempo per poter scendere in campo, nella prima stagionale del 14 agosto, in Coppa Italia di Lega Pro.

Nessuno, insomma, si augurava uno scenario del genere, a poco più di un mese dall’inizio del campionato. Senza voler entrare nel merito delle scelte individuali degli atleti, riguardo al vaccino, partecipare ad uno sport di gruppo senza aver fatto l’adeguata profilassi, di certo, aumenta il rischio di contagio. A pagare, anche stavolta, sarà una tifoseria che non vede l’ora di poter tornare a tifare per i propri beniamini, magari dal vivo sui gradoni del “S. Nicola”. Un’apertura, in tal senso, c’è stata, da parte del governo.

Ma, per assurdo, ad oggi, a causa del Coronavirus i calciatori che potrebbero scendere in campo, a giudicare dalle immagini dei più recenti allenamenti, sarebbero poco più di una decina. Una disdetta, che complica enormemente anche il lavoro di rifacimento dell’organico. Non sono molte, infatti, le società che acquisterebbero un giocatore, sapendo di doverne attendere la guarigione, con conseguente percorso di riatletizzazione. E nemmeno sono tanti i professionisti disposti ad accettare l’offerta di un club all’interno del quale è appena esploso un focolaio Covid. L’immediato futuro dei galletti, insomma, non sarà per niente facile.

Sezione: Copertina / Data: Ven 23 luglio 2021 alle 13:00
Autore: Giovanni Gaudenzi
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