Il fatto che le altre balbettino non significa che anche il Bari sia legittimato a farlo, gettando alle ortiche occasioni ghiotte come sta capitando spesso nelle ultime settimane. E poco conforta se il rendimento di questo girone di ritorno sia identico a quello d'andata. Il dato, semmai, alimenta le incertezze e i dubbi sulla crescita di una squadra che negli ultimi mese non è evidentemente cresciuta, mostrando per giunta un'evoluzione preoccupante sul piano dei gioco e degli interpreti. 

Che i biancorossi non fossero una corazzata lo si sapeva sin dagli albori di questo campionato. A lasciare maggiormente perplessi sono invece atteggiamento e approccio, alle gare e alle sue difficoltà. Una sufficienza palesata più e più volte, che ai tifosi non va più bene come dimostrano i fischi riservati ai giocatori dopo il pareggio contro la Salernitana.

Andando ad analizzare più attentamente il momento della squadra, ci si accorge come a mancare in questo momento storico del campionato sia soprattutto il contributo degli esterni, offensivi e difensivi, che tanto e bene avevano fatto nella prima parte di stagione. E il riferimento è ai vari Galano (scomparso dai radar) e Improta (sempre più impalpabili le sue prestazioni), sino ad arrivare ad Anderson e D'Elia, con quest'ultimo messo stranamente in disparte e scalzato nelle gerarchie da Balkovec e Sabelli, adattato a sinistra con risultati ben lontani dal poter essere definiti accettabili. 

Fuori le fasce, e non solo quelle. Sarebbe infatti opportuno che mister Grosso ritrovi e recuperi questi elementi, spesso decisivi nel recente passato, per tentare di ridare gioco e smalto ad una squadra che non brilla nemmeno dal punto di vista del carattere e del temperamento. E i risultati, altalenanti e discutibili, ottenuti in questa fase cruciale della stagione ne sono la prova più evidente. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 09 aprile 2018 alle 13:30
Autore: Andrea Dipalo
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