Le prestazioni del Bari nell'ultimo periodo sono un triste copia e incolla. Squadra molle, inconsistente in fase offensiva ed eccessivamente vulnerabile in difesa. Al di la dei risultati, anch'essi insufficienti. Un susseguirsi di partite anonime e a tratti snervanti, in cui a brillare sono stati solo gli scettici tifosi, tacciati di non sostenere a dovere la squadra nonostante le comprovate dimostrazioni d'affetto e di fiducia. A volte eccessiva ma necessaria, per restare ancorati ad un sogno, ad una speranza che per molti baresi vale ancora tantissimo. 

Vedere i biancorossi giocatore nelle ultime settimane è stato frustrante. E non solo per la poca qualità offerta dai soliti interpreti. Ad infastidire la piazza sono stati l'atteggiamento, la condotta, la sufficienza palesata dalla squadra in diversi momenti dello stesso incontro, in cui il Bari sparisce dal campo permettendo a chi che sia di abusare delle sue fragilità tecnico-tattiche, che restano evidenti. Ma mai quanto quelle caratteriali. E se così non fosse, qualcuno allora  spieghi e motivi la pochezza ingoiata in diverse circostanze. Pochezza che inevitabilmente porta ad essere scettici sulle reali possibilità di una squadra che non riesce proprio a gettare il cuore oltre l'ostacolo.

Il derby contro il Foggia una chance da non fallire. Quale miglior occasione per schiaffeggiare le critiche e riprendesi applausi e onore. Ma per far ciò bisognerà tornare a lottare, a sbranare le partite. Solo così l'ambiente, oggi indispettito, tornerà a sorridere e a sostenere al massimo una causa che molti definiscono quasi persa. Ma non è questo il momento di gettare la spugna. Se si crede davvero in un obiettivo, bisogna dimostrarlo con i fatti e con il buon senso. Da parte di tutti. A giochi fatti, poi, via ai processi, sperando di poter assolvere chi oggi, accusato, sembra avviarsi ad un'inevitabile condanna.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 19 aprile 2018 alle 17:00
Autore: Andrea Dipalo
vedi letture
Print