A campionato ormai abbondantemente archiviato, mentre in altre piazze presidenti e direttori sportivi sono impegnati nel gettare le basi per la programmazione della prossima stagione, qui a Bari siamo ancora in alto mare.
Dopo aver ingoiato una retrocessione amara ed umiliante, figlia di errori commessi in sede mercato e dei tanti mal di pancia dei pezzi pregiati della rosa biancorossa, i tifosi baresi vedono crescere il loro senso di smarrimento, davanti ad una comunicazione societaria balbettante, se non addirittura afona.
Invero, pare che il tanto sospirato incontro tra Matarrese ed Angelozzi ci sia stato, anche se si è trattato di un breve colloquio telefonico in cui il dictat del presidente biancorosso è stato uno solo: vendere!
È evidente, quindi, che nei piani di Via Torrebella ci sia la necessità di reperire denaro liquido per completare il pagamento degli stipendi ed, al contempo, mettere in piedi una rosa dignitosa, che difficilmente,però,potrà fare sfracelli nel campionato cadetto.
All’uomo mercato biancorosso l’ingrato compito di piazzare sul mercato i pezzi”migliori” e di farlo in modo tale da ridare ossigeno alle piangenti casse societarie.
Non è difficile individuare quali siano i calciatori più richiesti, i vari Gillet, Masiello Andrea, Gazzi, Barreto ed Almiron sono quelli più facili da accasare altrove. Più arduo il compito che attende Angelozzi rispetto ad altri uomini della rosa barese, gli stessi Rivas ed Alvarez dopo un campionato fallimentare godono di estimatori più virtuali che concreti, per non tacere di Kutuzov, Castillo,la cui cessione assomiglia ad una autentica impresa.
Sicchè, se nel progetto biancorosso la voce cessioni occupa il primo posto, che ne è degli acquisti ed, in particolare, dell’allenatore,che dovrà guidare la squadra nella prossima stagione?
Al riguardo, sembra che la scelta della nuova guida tecnica sia stata procrastinata alla conclusione dei play off-play out, in modo da avere un quadro più completo circa i nomi su cui puntare.
Tuttavia, se le premesse sono queste, è interessante capire chi tra i papabili a sedersi sulla panchina dei galletti sia disposto ad affrontare le insidie della serie cadetta con una squadra ridimensionata nei nomi, oltre che negli ingaggi.
Facile, pertanto, che la scelta ricada su qualche giovane che si accontenti di una stagione low profile o su qualcuno orami da tempo fuori dal giro, animato dalla volontà di rimettersi in gioco, in una piazza comunque prestigiosa come quella barese.
Nell’attesa che le nuvole sul futuro biancorosso si diradino, sarebbe auspicabile una chiara e precisa presa di posizione da parte della società, affinchè si spazzi via ogni dubbio su quello che intendono fare del giocattolo barese.
Nel bene o nel male, è giusto che i tifosi baresi siano messi al corrente sui programmi futuri, se mai ce ne fossero.
L’incertezza e la mancanza di prospettive sono l’ennesimo fardello da sopportare da parte degli appassionati biancorossi, sempre più prigionieri di un presidente,che sebbene stufo della sua creatura, non sembra affatto intenzionato a gettare la spugna.
 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Gio 02 giugno 2011 alle 13:00
Autore: Paola Calamita
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