La sconfitta di Reggio Calabria non può e non deve far pensare ad un ridimensionamento repentino delle aspirazioni di risalita biancorosse.
Troppo cristalline le modalità con cui si erano concretizzati i precedenti tre successi per sorprendersi della sconfitta contro una Reggina, ben più organizzata e più abile nella manovra dei galletti. Invero, la serie positiva inanellata dai ragazzi di Torrente, dopo il pari contro la Nocerina, non ha certo celato le difficoltà che la squadra manifesta sin dall’inizio del campionato. Vuoi il ritardo di condizione dei giocatori qualitativamente superiori, vuoi la lenta assimilazione degli schemi del tecnico Torrente, non hanno permesso al Bari di esprimere un’efficace idea di gioco. La riprova è nel fatto che i tre successi consecutivi siano stati figli più di una buona dose di fortuna, unita alla abilità nello sfruttare i calci piazzati, che di reali progressi nello sviluppo di azioni offensive e nella capacità di mettere gli attaccanti nella condizione di andare a rete.
Niente drammi, pertanto, a patto che non passi sotto silenzio la preoccupante involuzione, che sta colpendo coloro che dovrebbero far compiere il salto di qualità ai biancorossi. De Paula, Bogliacino e mettiamoci dentro anche Forestieri sono arrivati in Puglia con credenziali di tutto rispetto, purtroppo ad oggi ancora prive di riscontri sul terreno di gioco. Il brasiliano, dopo la doppietta realizzata all’esordio, è apparso lontano parente di quello ammirato a Padova, letale negli spazi ed efficace in zona goal.
L’uruguagio, ex Napoli e Chievo, forte delle 32 presenze nella massima serie, sta evidenziando grossi problemi di adattamento al campionato cadetto ed, in particolare, agli schemi di Torrente. Non è un caso, infatti, che l’ex tecnico del Gubbio sia arrivato al punto di rinunciare al suo amato 4-3-3 pur di agevolare l’inserimento del fantasista, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere l’autentico valore aggiunto della rosa barese.
Lenti,compassati,se non addirittura irritanti, De Paula e Bogliacino si stanno rivelando un’autentica palla al piede, al punto che non sarebbe così sbagliato concedere loro un turno di riposo, dando spazio a quei giocatori fino ad ora poco impiegati( vedi Bellomo, Scavone..).
Per Forestieri, l’accantonamento per mano di chi ne aveva caldeggiato l’ingaggio, alla luce dei felici trascorsi nella primavera del Genoa, è a dimostrare come il suo rendimento sia stato di gran lunga al di sotto delle sue reali potenzialità.
Il campionato è lungo ed il tempo per rifarsi non manca, ma a partire dalla prossima sfida all’Empoli dell’ex Pillon è bene che questi giocatori diano il loro apporto ad una squadra, che senza la loro qualità e fantasia non può certo spiccare il volo.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 12 ottobre 2011 alle 20:00
Autore: Paola Calamita
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