Meglio tardi che mai! Ci sono volute dieci giornate perché il buon Torrente capisse che gli uomini che compongono la rosa biancorossa non siano adatti a sviluppare la sua idea di gioco.

Strano ma vero, il 4-3-3 dell’ex guida del Gubbio rischia di rimanere un teorema tanto affascinante quanto impraticabile. Invero, nel dopo gara di Bari-Empoli, finita con un prezioso successo dei galletti, il tecnico di Cetara ha rimarcato come la rosa a sua disposizione non si sposi con il suo modo di vedere il calcio: “Vorrei vedere giocar meglio la squadra. Ci sono dei giocatori che giocano meglio col pallone tra i piedi e non senza e pertanto dovremo migliorare nei movimenti senza palla".

Non vi è dubbio che questa situazione sia figlia di una campagna acquisti condotta da Angelozzi tra mille difficoltà, poche risorse economiche e l’inevitabile priorità assegnata alla voce cessioni. Tutto ciò ha costretto il ds catanese ad arrangiarsi con quello che c’era a disposizione sul mercato, attingendo a piene mani ai settori giovanili dei club della A, scommettendo sulla fame calcistica dei vari Marotta, Borghese, Lamanna, puntando, altresì, sulla voglia di rivalsa di qualche giocatore della passata stagione.

Un modus operandi che, tuttavia, ha finito per scontrarsi con le richieste specifiche del neo tecnico biancorosso, che ha pian piano visto sfumare gran parte degli obiettivi di mercato da lui inseguiti. Per giunta, a complicare i piani ci si è messo il lento, e fino ad oggi non ancora compiuto, inserimento di quei giocatori che avrebbero dovuto far compiere alla squadra un passo avanti in qualità ed imprevedibilità. Il riferimento è a De Paula e Bogliacino, che anche nell’ultima gara di campionato hanno tradito le aspettative di allenatore e tifosi. Troppo lontani da quella incisività che entrambi hanno dimostrato nelle loro esperienze precedenti. Il brasiliano,dopo la doppietta all’esordio, ha messo in fila una lunga serie di prestazioni sottotono, che non rendono giustizia all’attaccante brillante e devastante negli spazi ammirato lo scorso anno a Padova. Delle prodezze dell’ex centrocampista di Napoli e Chievo, invece, rimane traccia nei filmati di repertorio, dal momento che in questo primo scorcio di campionato dell’uruguagio si è visto solo il peggio. Dunque, un arduo compito attende il tecnico dei galletti, che, dal canto suo ha provato ad invertire la rotta, rinunciando allo schema tattico che gli ha permesso di balzare agli onori della cronaca con le due promozioni consecutive di Gubbio. Il che, purtroppo,  non ha sortito gli effetti sperati,dal momento che il Bari, pur a fronte di risultati di tutto rispetto (5 vittorie in dieci partite sono un discreto bottino), continua a faticare maledettamente nella creazione di azioni da goal.
Il tempo per restituire alla squadra un gioco meno farraginoso e approssimativo non manca, ma lo si faccia in fretta, perchè non si può sempre sperare di vincere con un solo tiro verso la porta avversaria.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mer 19 ottobre 2011 alle 21:00
Autore: Paola Calamita
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