A 24 ore dalla sfida ai lupi del Gubbio, il Bari cerca di calarsi nel clima campionato dopo gli ultimi movimentati giorni dell’anno appena chiusosi.

Calcio scommesse e vicende societarie sembrano aver fatto dimenticare a tutto l’ ambiente barese, che c’è una giovane squadra che, pure se tra mille vicissitudini, sta cercando di portare avanti degnamente una stagione in cui le questioni di campo finiscono per  passare in secondo piano. Cosicchè, la sessione di mercato invernale appena iniziata finisce quasi inosservata, mentre le attenzioni sono tutte riposte sulle ragioni del fallimento della trattativa di acquisto dell’AS. Bari da  parte della Meleam e sul progetto dell’amministrazione comunale, per vero ancora  allo stato embrionale.

Complice la sosta natalizia, qui a Bari pare che la cessione del club ed il presunto coinvolgimento di alcuni ex tesserati nell’ “affaire scommessopoli”, siano argomenti ben più allettanti dei reintegri in rosa di Castillo, Kutuzov ed Albadoro. Tuttavia, l’imminente match con l’ex squadra del mister Torrente induce giocoforza ad occuparsi di calcio giocato e delle prospettive dei biancorossi in vista della seconda metà di stagione da affrontare. Alla ripresa dei lavori il tecnico campano ha potuto contare su forze fresche, sebbene debba fare i conti con lo spettro di cessioni, alcuna di queste eccellenti. Invero, è ben più di una voce isolata quella che vuole capitan Donati lontano da Bari. Proprio il centrocampista ex Celtic scelto da Torrente come pilastro su cui costruire una squadra di giovani con tanta qualità ma poca esperienza, potrebbe abbandonare la barca per approdare nel a lui più  confacente panorama della massima serie.

Inutile dilungarsi sulla opportunità di trattenere un giocatore con un carisma ed una personalità che alla lunga fanno la differenza nel campionato di B. Davanti alla  sempre più urgente esigenza di rimpinguare le casse societarie in vista del prossimo pagamento degli stipendi, le ragioni del cuore soccombono inesorabilmente. Come avrà ormai imparato nei suoi primi mesi di esperienza barese, a Torrente non resta che fare di necessità virtù, accontentandosi di quello che c’è e che rimarrà in rosa al termine del mercato di riparazione. Ci sarebbe, in verità, più di un correttivo da apportare per  rendere più competitiva la squadra,specie nel reparto offensivo ed a centrocampo, ma il tecnico campano sa bene che la drammatica situazione societaria costringe Angelozzi ad arrangiarsi con quello  che c’è in casa, ovvero nulla.

Ragion per cui la speranza è che quella di venerdì sia l’Epifania di un nuovo Bari, che faccia fronte con la verve dei suoi giovani alle lacune in organico e che sappia regalare ai suoi appassionati tifosi un 2012 meno avido di soddisfazioni rispetto all’anno ormai trascorso.

 

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Gio 05 gennaio 2012 alle 17:00
Autore: Paola Calamita
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