Ed io pago! Esclamata da Totò in uno dei suoi più noti film, questa frase sembra descrivere con estrema chiarezza la situazione che si registra in casa Bari. È di soli pochi giorni fa, infatti, la notizia del deferimento della società, su richiesta della COVISOC, per il ritardo con cui si è provveduto al pagamento degli stipendi del trimestre aprile-maggio-giugno. Il rischio è di una penalizzazione di 2 punti, che andrebbe ad unirsi a quella( 1 punto) che sarà comminata per la rateizzazione dei debiti erariali.
Ironia della sorte oggetto di contestazione sono proprio gli emolumenti dovuti a quei calciatori balzati agli “onori” della cronaca per il presunto coinvolgimento nell’affaire calcio scommesse, con il Bari nella paradossale posizione di chi potrebbe vedersi togliere preziosi punti in classifica,per mancato saldo, nei termini richiesti, delle pendenze nei confronti di ex tesserati, che, senza remora alcuna, non hanno esitato a sacrificare la loro professionalità sull’altare del Dio denaro.

Per la società di Via Torrebella al danno di immagine ed economico cagionato da una vicenda, che di calcistico ha poco, si profila, quindi, la beffa di un’altra decurtazione di punti, che finirebbe per spezzare il sogno play off accarezzato dai galletti.
Non fosse bastato il fango gettato addosso ai biancorossi, sistematicamente presenti sulla pagine dei più quotati quotidiani nazionali, additati al rango di protagonisti indiscussi di una lunga serie di partite truccate. Ora tocca fare i conti con una classifica che potrebbe ridimensionarsi oltremodo, vanificando, peraltro, gli sforzi di un gruppo costretto a pagare per colpe non sue.
Fin troppo stridente è il contrasto tra il comportamento degli ex idoli strapagati e schiavi di quella avidità di denaro, che li avrebbe portati a giocare per perdere e l’abnegazione, l’orgoglio, con cui domenica dopo domenica Borghese e compagni difendono la maglia che indossano.

È un peccato, perciò, che i ragazzi di Torrente vedano portarsi via quei  punti conquistati con impegno e lealtà, nonostante il clima di veleni ed incertezze con cui giocoforza devono convivere. Persino nell’ultima partita casalinga, che ha visto il Sassuolo vittorioso al S. Nicola, ai galletti non può rimproverarsi nulla sotto il profilo del sacrificio e della voglia di non arrendersi all’ennesima sconfitta casalinga.

La speranza, pertanto, è che il nodo legato alla interpretazione della modifica dei termini di pagamento delle retribuzioni sia risolto a favore dell’As. Bari. Perlomeno si eviterebbe alla Bari calcistica la gogna di una nuova penalità da scontare, mentre dall’altra parte si consentirebbe alla squadra di concludere con maggiore serenità un campionato, in cui le questioni strettamente calcistiche hanno ceduto il passo alle indagini della magistratura ed ai disastri economici di una società sull’orlo del baratro finanziario.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Ven 17 febbraio 2012 alle 17:00
Autore: Paola Calamita
vedi letture
Print