Il Bari infila il secondo successo di fila, dopo quello contro il Sassuolo, battendo al S.Nicola il Livorno di Novellino. Una gara segnata inevitabilmente dalle ormai note vicende societarie,che hanno fatto quasi passare in secondo piano l’impresa dei ragazzi di Torrente, riusciti a conquistare i tre punti tra le mura amiche, a distanza di più di un anno dall’ultimo successo.
La vittoria dei galletti rischia, però, di essere vanificata dalla penalizzazione che verrà comminata alla società di Via Torrebella per non aver ottemperato, entro il 30/09/2011,  agli obblighi concernenti il pagamento degli stipendi e dei contributi Irpef ed Enpals.
Ed è proprio qui che i conti non tornano. La versione ufficiale è che, nonostante gli sforzi di Garzelli, il Bari non abbia ottenuto dalle banche il prestito necessario a saldare le pendenze con giocatori e fisco. La somma si aggirerebbe intorno ai 4 milioni di euro.

Sennnchè, anche il meno esperto in materia di bilanci societari non può non chiedersi che fine abbiano fatto i crediti entrati nelle casse della società biancorossa. Invero, da un mercato estivo all’insegna del vendere prima di tutto, sono arrivati la bellezza di 14 milioni di euro, per non tacere, poi, dei 7 milioni assicurati a mo di paracadute a chi sprofonda dalla a alla b. Alle suddette cifre, infine, vanno aggiunti ben 4 milioni di diritti televisivi.
Ed allora,  pur senza volersi addentrare nel terreno minato dei conti di una società di calcio, appare oltremodo singolare che si possa andare in contro, non solo ad una penalizzazione, ma addirittura al fallimento a fronte di un attivo di ben 25 milioni di euro. Delle due l’una: o vi è la deliberata volontà della proprietà di abbandonare al suo destino un giocattolo ormai arrugginito da 30 anni e più di gestione. O il buco nelle casse dell’As. Bari in realtà è una vera e propria voragine, superiore agli introiti provenienti dal mercato e non solo.

A questi interrogativi fa da riscontro l’inevitabile esigenza che la famiglia Matarrese si decida a chiarire con esattezza i termini della questione, senza dimenticare che quella squadra di cui hanno la titolarità, in realtà porta il nome ed i colori di una città a cui volente o nolente è tenuta e rendere conto.

Sezione: La signora in (bianco) rosso / Data: Mar 04 ottobre 2011 alle 21:00
Autore: Paola Calamita
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